Un involucro semitrasparente realizzato con pannelli isolanti in plastica riciclata per vivere secondo i ritmi solari, tornando a scaldarsi grazie al focolare ed al calore stesso della terreno.
La Meme Meadows Experimental House prende ispirazione dalle costruzioni indigene “Chise” del popolo Ainu, costruite con materiali naturali e rivestite anche a livello del pavimento unicamente con fogliame o bambù, al cui interno resta perennemente acceso un focolare che illumina e riscalda l’ambiente. La parola “Chise” viene tradotta letteralmente come “casa della terra”, traendo direttamente dal terreno sottostante il calore necessario a riscaldarsi.
La casa sperimentale di Kengo Kuma è stata costruita attorno ad un telaio strutturale in legno di larice, il cui involucro è realizzato con spessi pannelli isolanti in poliestere riciclato (PET), racchiusi tra uno strato esterno di rivestimento in policarbonato ed uno strato interno in fibra di vetro.
All’interno della Meme Meadows Experimental House non ci sono lampade o punti luce, è la luce del sole a scandire la giornata, immaginando perciò una vita in sincronia con il ritmo della natura. Il centro dell’abitazione è occupato dal camino, mentre il pavimento in tessuto poggia direttamente sul terreno, per captarne il calore. Al momento si tratta ovviamente di un prototipo all’interno del quale è stato allestito il laboratori tecnologico di sperimentazione ambientale, realizzato in collaborazione con il Tomonari Yashiro Laboratory dell’Institute of Industrial Science dell’Università di Tokyo.