L’innovativo materiale si è aggiudicato il primo posto nel noto concorso internazionale iGEM
(Rinnovabili.it) – Il sistema di riscaldamento e raffrescamento degli edifici rappresenta ben il 60% dei consumi energetici delle famiglie europee, oltre ad essere responsabile del 10% delle emissioni di CO2. La qualità dell’involucro e l’isolamento degli edifici è un elemento determinante nell’equazione: più efficiente è l’isolamento, minori saranno i costi. Il problema è la tipologia dell’involucro utilizzato. Quasi sempre si tratta di materiali non riciclabili, che al termine del loro ciclo di vita finiscono in discarica andando a inficiare i benefici forniti fino a quel momento.
La ricerca di una soluzione alternativa rinnovabile, ma sempre dalle ottime proprietà isolanti ha quindi interessato un gruppo di studenti dell’EPFL di Zurigo, guidati da Pablo Castellòn laureando in architettura.
E l’esito del loro progetto è stato tale da meritare l’oro alla competizione internazionale iGEM dedicata proprio al campo della biologia sintetica e di sviluppo di nuovi sistemi biologici.
Edilizia sostenibile grazie ad un isolante aerogel
Chiamato HESTIA, dal nome della dea greca della casa, il nuovo materiale per l’isolamento degli edifici è composto da un aerogel di cellulosa arricchito con due strati proteici ricombinati.
“Gli aerogel di cellulosa sono sostanze innovative, ma non sono stati usati molto nell’isolamento degli edifici perché sono altamente sensibili all’acqua”, afferma Charlotte Daumal, studentessa dell’EPFL in ingegneria delle scienze della vita. “Per aggirare l’ostacolo, abbiamo preso una proteina della seta secreta dai Crisopi verdi (Mallada signata) e abbiamo trovato un modo per riprodurlo e purificarlo in laboratorio per creare un film idrofobo”.
Un ulteriore strato composto da proteine modulabili, conferisce al materiale le necessarie proprietà ignifughe e di resistenza agli insetti ed ai funghi.
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L’aerogel di cellulosa è ottenuto dal polisaccaride prodotto da piante o batteri. I due strati di biofilm aiutano a proteggere il materiale dall’umidità grazie alle proteine della seta. Mentre l’ultimo strato è volutamente personalizzabile a seconda delle esigenze specifiche, ma sempre biodegradabile grazie alle componenti a base proteica modulari.
Dalla produzione alla commercializzazione
L’aspetto forse più interessante del progetto, pur essendo stato creato da un team di studenti, è l’attenzione all’intero ciclo di vita. Il materiale è sviluppato prestando attenzione a tre dei Sustainable Development Goals per calcolare nel dettaglio il suo sviluppo sostenibile, ovvero: l’impatto a livello industriale (9), l’aiuto nel creare città sicure e sostenibili (11) e l’utilizzo responsabile delle risorse (12). L’indagine si è spinta fino ad eseguire un’indagine di mercato per capire come il futuro materiale isolante si saprebbe potuto inserire e quali strategie di marketing usare.