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Valorizzare il patrimonio architettonico grazie all’intelligenza artificiale: il progetto ReAD del CNR

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Foto di Pascal Wiemers da Pixabay

Il progetto ReAD del Cnr è stato selezionato nell’ambito di Lazio Innova

(Rinnovabili.it) – E’ stato selezionato nell’ambito di Lazio Innova il progetto di ricerca ReADRepresentation of Architectural Data”, sviluppato dal Cnr per valorizzare il patrimonio architettonico servendosi di tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale.

Il progetto promosso dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc), dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura (MiC-ICCD) e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre (RM3-DARC), è finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR.

Della durata di 20 mesi, il progetto ReADsvilupperà strumenti di intelligenza artificiale che permetteranno di avviare una trasformazione digitale nel settore dei beni architettonici”, spiega Aldo Gangemi, Direttore del Cnr Istc e coordinatore del progetto assieme a Valentina Presutti (Cnr-Istc, Università di Bologna). “Il progetto si propone di fornire best-practices e strumenti utili a facilitare la conoscenza del patrimonio architettonico esistente da parte di studiosi e professionisti oggi poco abituati a usare programmi informatici avanzati per il proprio lavoro”.

L’intelligenza artificiale per unire molteplici fonti

ReAD offre un sistema informatico avanzato utile, tra gli altri, agli studiosi di architettura, agli architetti, ai restauratori, agli archivisti e ai catalogatori di beni architettonici per lo svolgimento del proprio lavoro. Attraverso l’integrazioni delle più avanzate tecniche di intelligenza artificiale il sistema permette di interrogare e combinare testi ed immagini, estrapolando velocemente una grande quantità di informazioni sul patrimonio architettonico nazionale. In questo modo sarà possibile eseguire velocemente ad esempio confronto stilistici e tipologici, supportare attività di restauro conoscendo automaticamente la consistenza degli elementi su cui intervenire, velocizzare il calcolo delle spese.

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Le fonti testuali e visive diventano serbatoi di dati strutturati: vengono modellati semanticamente e disseminati in formato LOD Linked Open Data, rendendoli  riutilizzabili nei processi di gestione. ReAD inoltre permetterà di individuare velocemente edifici cronologicamente omogenei con caratteristiche simili. Grazie al progetto sarà possibile sviluppare un progetto che definisca in tutte le sue parti il processo diagnostico e di conservazione di un determinato bene architettonico.

Tutti i dati raccolti saranno poi inseriti in una raccolta web a disposizione di tutti i ricercatori interessati.

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