Migliorare la sicurezza, ridurre gli sprechi, ottimizzare i tempi, aumentare l’occupazione, sono molti i benefici che potrebbe portare l’Intelligenza Artificiale all’edilizia, ma per assicurarci un futuro positivo non possiamo lasciare “carta bianca” alle macchine
Deldossi, Vicepresidente Ance per Tecnologia e Innovazione: “Impatto dirompente e positivo, ma solo se la transizione sarà guidata da un’etica umanizzata”
(Rinnovabili.it) – Lo scorso 25 gennaio si è svolto un incontro di estrema rilevanza sul futuro del settore delle costruzioni. Il Vicepresidente ANCE per Tecnologia e Innovazione, Massimo Angelo Deldossi, ha illustrato alla Commissione Lavoro della Camera quella che è stata definita la “rivoluzione 5.0” ovvero il ruolo che ricoprirà l’Intelligenza Artificiale per l’edilizia. Un’implementazione che potrà avere un impatto “dirompente, portando molteplici benefici”, ma solo a patto che sia guidata dal fattore umano e dall’etica. Un argomento più che mai attuale quello sottolineato da ANCE e che ha sollevato non pochi punti di riflessione.
Ma che ruolo gioco l’Intelligenza Artificiale in edilizia? La rivoluzione di cui parla l’Associazione è prima di tutto digitale, un’alleanza tra le nuove tecnologie e l’essere umano, che sarà in grado di funzionare solo se incentrata sul rispetto della persona ed il miglioramento della società.
Secondo i Costruttori, l’impatto dell’IA nel settore delle costruzioni può essere riassunto in 3 punti chiave:
- aumentata produttività e migliore pianificazione
- sviluppo dell’edilizia industrializzata
- miglioramento della sicurezza in cantiere
L’Intelligenza Artificiale nella pianificazione
Il ruolo giocato dall’IA nell’ambito della pianificazione territoriale sarà decisivo al fine di raggiungere i traguardi di transizione ecologica e sostenibile. L’Intelligenza artificiale può aiutare a prevedere i tempi di completamento delle fasi di costruzione, il consumo di risorse naturali e le principali criticità che potrebbero verificarsi in cantiere, anche grazie all’integrazione con i laser scanner per il monitoraggio dell’avanzamento dei lavori. In questo modo si potranno ridurre gli sprechi e le inefficienze.
L’Intelligenza Artificiale nell’Edilizia industrializzata
Un algoritmo digitale applicato all’edilizia industriale sarebbe in grado di rendere i processi più efficienti e produttivi riducendo anche i costi, tutto grazie ad un’ottimizzazione della catena di approvvigionamento e la standardizzazione della produzione in stabilimento.
L’Intelligenza Artificiale per la sicurezza
Abbinare l’IA a laser scanner, sensoristica e telecamere smart, può portare a significativi miglioramenti nella prevenzione degli incidenti, nell’identificazione dei comportamenti a rischio, o delle situazioni di emergenza, sia automatizzando processi che comportano rischi significativi per la sicurezza, ad esempio le lavorazioni più faticose.
Ma come ottenere un Digitale sostenibile?
Questi benefici non saranno possibili senza un controllo “umano” sull’IA. “Ad oggi, ogni considerazione etica sull’IA pare convergere sul fatto che le criticità non risiedano tanto nel modo in cui essa funziona, ma nel modo in cui viene utilizzata dagli esseri umani. Come ogni rivoluzione tecnologica, anche questa non appare destinata a penalizzare il lavoro umano, ma a migliorarlo”, afferma Deldossi.
Nel caso dell’edilizia ad esempio, potrebbe diventare un valido alleato nel colmare quella carenza di manodopera lamentata dalle imprese e che risente ancora del gap generazionale innescato nel decennio 2008-2018. Secondo le stime di Ance servono circa 265.000 nuove professionalità per riuscire ad attuare le sfide del PNRR. L’Intelligenza artificiale potrebbe in questa circostanza diventare alleata, fungendo da attrattore per i più giovani.
Non c’è evoluzione senza formazione
Come sottolineato anche da ANCE nel corso della sua audizione, per raggiungere i benefici promessi e sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA, servirà innanzitutto un’adeguata formazione, sia scolastica che aziendale. “Da un lato, infatti, occorre assicurare il “matching” tra offerta e domanda di formazione, cioè tra il mondo dell’istruzione tecnica superiore (ITS) e dell’università e il mercato del lavoro. Dall’altro, sarà prioritario l’aggiornamento continuo degli operatori e dei lavoratori già in azienda, compreso il re-skilling, per evitare che le competenze digitali e sull’intelligenza artificiale si segmentino progressivamente con l’avanzare dell’età”, prosegue Ance.
Ovviamente a questo punto dovrà intervenire un supporto da parte del Governo, per sviluppare una strategia di indirizzo condivisa e per mettere a sistema fondi ed incentivi indispensabili per un accesso equo a tutti i percorsi formativi.
“Una strategia con al centro un Piano di incentivazione per permettere alle imprese di dotarsi agevolmente di sistemi idonei e di sostenere la relativa formazione, inseribile nel piano “Transizione 5.0”.
Ma la cosa più importante per cogliere al meglio le opportunità dell’Intelligenza Artificiale in edilizia, sarà quella di avere a disposizione grandi quantità di dati strutturali e il più possibile in “formato aperto a tutti”, ovvero in un linguaggio comune.
“Senza dati su cui “allenarsi” e apprendere, l’IA non può operare”, sottolinea Deldossi. “Sarà fondamentale sviluppare una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni, che favorisca la crescita digitale dell’intera filiera dell’edilizia e in cui la gestione strutturata del dato, attraverso standard efficaci di governance e sicurezza, sia pienamente integrata con l’IA, aumentando il beneficio su larga scala per Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini. Per il dettaglio delle osservazioni e proposte ANCE si veda il documento consegnato agli atti della Commissione per la pubblicazione sul sito web”.