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India: bioedilizia per ridurre l’emergenza energetica

Sotto pressione per la continua e crescente richiesta energetica e per la carenza di alloggi, ambientalisti ed Istituti di ricerca indiani trovano nella Bioedilizia l'unica soluzione possibile.

(Rinnovabili.it) – “Anche l’India si trova ad affrontare una sfida nazionale di emergenza energetica”, sono queste le parole con cui esordisce il noto ambientalista R.K. Pachauri, direttore generale dell’Energy and Resources Institute (Teri), il principale istituto di ricerca sull’energia, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, durante la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’Intesa per la realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica.

“Il nostro Paese si trova davanti ad un problema di sicurezza nazionale, dato che la domanda energetica è in pericoloso aumento. Applicando le tecnologie verdi nella costruzione di edifici potremmo ridurre i costi operativi fino al 30-40 per cento”, ha affermato Pachauri.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il Ministero New and Renewable Energy (MNRE), ha elaborato accanto al TERI, il sistema GRIHA (Green Rating for Integrated Habitat Assessment), un sistema di classificazione “green Building” basato sulla costruzione di strutture sostenibili, ad alta tecnologia, compatibili con l’habitat circostante ed a basso impatto energetico. Attualmente i progetti in fase di realizzazione sono oltre 160, sia di carattere residenziale che commerciale ed ulteriori progetti sono in lista d’attesa per ricevere i finanziamenti necessari all’avvio. L’ambientalista Pachauri, che si occupa anche del premio Nobel per i Cambiamenti Climatici, ha ribadito l’importanza di intervenire nel settore edilizio, per “curare” i numerosi problemi che affliggono le città indiane.