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Inaugurata nuova Stazione Tiburtina, primo Hub italiano Alta Velocità

Un ponte di cristallo di 300 metri che riconnette due importanti quartieri della capitale, un intervento di bioclimatica e riqualificazione urbana.

(Rinnovabili.it) – Taglio del nastro per la nuova Stazione Tiburtina dell’Alta Velocità, inaugurata oggi alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha sottolineato la necessità di dare dimostrazione della “straordinaria capacità di innovazione e realizzazione dell’Italia. Ciò – ha aggiunto – conta più di altri fattori ed è punto di salvezza del tessuto nazionale italiano”. Accanto a Napolitano il Ministro dello Sviluppo economico e dei Trasporti, Corrado Passera, l’Amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, quello della Provincia, Nicola Zingaretti, e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha affermato:

”Questa e’ un’opera fondamentale per ricucire il centro cittadino e l’area dello Snodo. Attraverso questo ponte ideale ci si connetterà con i centri direzionali molto importanti come la sede della Bnl, l’Istat e la realtà della Sapienza: lo Snodo prende forma non come sede ministeriale ma come sede deputata alla ricerca”.

Dopo un’attesa di 10 anni, tre anni di lavori e 170 milioni su un investimento totale di 330 milioni di euro, si inaugura oggi il primo hub italiano dell’Alta Velocità, che connetterà la capitale con le città di Milano, Torino, Firenze, Bologna, Napoli e Salerno, per un flusso totale di 300 mila passeggeri.

Un ponte coperto lungo 300 metri e sospeso sui 20 binari sottostanti, che riconnetterà fisicamente i due opposti quartieri di Nomentano e Pietralata, in un unico percorso sopraelevato composto da negozi, ristoranti e servizi, contenente al suo interno una serie di volumi “appesi” delle dimensioni di 300 mq che, grazie a questa particolarità, consentiranno alle attività presenti all’interno di questi ambienti, di eliminare le criticità legate alle vibrazioni trasmesse dal traffico ferroviario. Il progetto della nuova stazione è dell’Architetto Paolo Desideri, in collaborazione con lo studio ABDR, non si limita a produrre un nuovo manufatto architettonico, ma si inserisce all’interno di un tessuto urbano particolarmente impegnativo, un nodo di scambio ferroviario, automobilistico e di trasporto pubblico, cruciale per la capitale e per i collegamenti con le altre città d’Italia. Anche le aree antistanti gli ingressi alla stazione, saranno oggetto di ristrutturazione: per il lato di Pietralata è già avvenuta una parziale inaugurazione, mentre il lato Nomentano entro aprile 2012, dovrebbe dar vita ad un nuovo sistema di scorrimento, che prevederà la creazione di un’asse ad alto scorrimento sotterraneo alla stazione Tiburtina, consentendo la trasformazione totale dell’attuale svincolo sopraelevato della tangenziale in un viale alberato.

Il progetto dell’architetto Desideri è inoltre un importante esempio di architettura bioclimatica. Vincitrice del premio Eurosolar nell’anno 2002, a lavori ultimati la nuova Stazione Tiburtina, sarà caratterizzata da un comfort interno naturale ed equilibrato, grazie all’inserimento in copertura di una serie di fasce opache e trasparenti, che filtreranno la luce solare a seconda delle esigenze climatiche e consentiranno un perfetto controllo sul riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, nonchè un irraggiamento naturale.

Da progetto anche le fonti rinnovabili avranno un ruolo determinante, aiutando a contenere i consumi energetici, dell’impegnativo volume architettonico. Pannelli fotovoltaici, solare a concentrazione, pompa di calore geotermico ed un particolare sistema tecnologico di monitoraggio e controllo, dovrebbero coprire buona parte della richiesta di energia.