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L’Intelligenza Artificiale potrebbe dimezzare l’impronta di carbonio degli edifici in 4 mosse

impronta di carbonio edifici

Immagine creata con IA

impronta di carbonio edifici
Immagine creata con IA

Anche l’energia consumata dall’uso intensivo di ChatGPT ed IA verrebbe ripagata dai benefici ambientali ottenuti 

(Rinnovabili.it) –  Basterebbe impiegare l’Intelligenza Artificiale in soli 4 contesti per riuscire a ridurre del 50% l’impronta di carbonio degli edifici a livello mondiale. Impossibile? Per la società globale di venture capital proptech Pi Labs, no. Nello studio Sustainably intelligente: AI for a greener built world, il gruppo di ricerca fornisce un’analisi accurata del potenziale che l’Intelligenza Artificiale potrebbe avere per decarbonizzare l’ambiente costruito. Secondo la ricerca, applicare questi 4 casi tipo di IA ai processi industriali del settore del costruito, porterebbe ad una riduzione dell’impronta di carbonio degli edifici da 5,81 a 6,46 gigatonnellate di CO2-e entro il 2030.

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Le quattro applicazioni chiave dell’IA in edilizia

Dalla sua “nascita”, identificabile nel 1950 con le indagini condotte da Alan Turing, l’Intelligenza Artificiale è profondamente mutata fino ad arrivare alla sua evoluzione più recente rappresentata da ChatGpt di OpenAI. Come molti altri settori, anche l’industria delle costruzioni è stata affascinata dal potenziale offerto da questo mondo, avviando sperimentazioni a tutto campo.

Ma per i ricercatori di Pi Labs, basterebbero 4 azioni chiave per legare l’IA alla decarbonizzazione del comparto. Partendo dall’analisi di 68 casi studio orientati alla sostenibilità dell’IA nel settore real estate, sono stati selezionati: la riduzione degli input di materie prime attraverso la progettazione generativa; la prevenzione delle rilavorazioni edili con analisi 3D AI; la riduzione dell’intensità energetica degli edifici con tecnologia di costruzione intelligente abilitata all’IA; e il reindirizzamento dei rifiuti di demolizione con analisi dei materiali di scarto abilitata all’IA.

Progettazione generativa: utilizzare l’IA per ottimizzare i processi costruttivi, riducendo il quantitativo di materie prime impiegate. Secondo la ricerca solo questo intervento permetterebbe di ridurre del 70% il quantitativo di materiali da costruzione impiegati, con una conseguente riduzione dell’impronta di carbonio degli edifici di circa 3,19 Gt di Co2e. Un esempio pratico è Foam Work, il sistema sviluppato dall’ETH di Zurigo per casseforme stampate in 3D.

Prevenire le rilavorazioni: sembra impossibile, eppure le rilavorazione in edilizia, ovvero gli interventi correttivi successivi all’approvazione del progetto, sono tra i principali fattori che fanno aumentare spese ed emissioni. In questo caso la gestione dei processi tramite AI permetterebbe di ottimizzarli, riducendo gli errori, prevedendo i rischi (meterologici o sismici), evitando trasporti inutili o sprechi di risorse e materiali.

Ridurre l’intensità energetica degli edifici: lo spreco energetico del comparto è ben noto a livello globale. Nel 2021 il settore era responsabile del 30% del consumo finale di energia a livello globale. Il contributo dell’Intelligenza Artificiale permetterebbe di rendere i sistemi più efficienti, utilizzando solo l’energia necessaria, e solo nel momento giusto. 

Rifiuti da demolizione: la raccolta differenziata rimane un processo manuale e inefficiente in molti settori. Applicando l’IA si potrebbero riutilizzare i materiali a fine vita evitando che finiscano in discarica, ma anche efficientare gli interventi di riparazione.

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