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Impatto incentivi in edilizia: dal 2007 ottenuto un risparmio di 22.600 gigawattora

impatto incentivi in edilizia
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Dialuce, ENEA: “Ora occorre creare un meccanismo di incentivi basato sul risparmio energetico ottenibile” 

(Rinnovabili.it) – Nel 2021, subito dopo l’anno della pandemia, i bonus dedicati all’efficientamento energetico degli immobili hanno permesso di raggiungere un risparmio di oltre 2.600 gigawattora l’anno. Decisamente positivo, dunque, l’impatto degli incentivi in edilizia sul risparmio energetico ed ambientale complessivo delle costruzioni, con una riduzione dei consumi che sale fino a 22.600 gigawattora se si prende in considerazione l’intero arco temporale che va dalla nascita dei primi bonus (2007) ad oggi.  

A confermare l’importanza della riqualificazione energetica è il Presidente di ENEA, Gilberto Dialuce, durante l’Audizione in Commissione Ambiente alla Camera nel merito dell’impatto ambientale dei bonus edilizi.  

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I pregi e i difetti del Superbonus

L’impatto degli incentivi edilizi garantiti dal Superbonus ha invece permesso di ottenere un risparmio energetico complessivo di 12 gigawattora l’anno. Guida la classifica degli interventi messi in atto per la riqualificazione la coibentazione dell’involucro, che ha assicurato l’isolamento di ben 134 milioni di mq di superficie con un risparmio di 8 gigawattora l’anno.  

Secondo Nomisma, anch’essa intervenuta in audizione sul tema dell’impatto degli incentivi in edilizia, il Superbonus ha permesso alle famiglie italiane di risparmiare ben 33 miliardi in bolletta, a fronte di circa 88 miliardi di crediti accumulati nei cassetti fiscali solo per questo incentivo. Complessivamente “in base alle nostre stime – prosegue Nomisma – il Superbonus arriverà ad un impatto sul costo pubblico pari a 140-150 miliardi”. Ma gli effetti positivi si leggeranno solo col passare del tempo.  

“Nel corso dei mesi si è capito che questa misura di shock economico era interessante anche per la transizione energetica ed ecologica. Ecco perché varrebbe la pena ristrutturare il Superbonus rendendo la ‘casa’ una leva ambientale ed ecologica”.  

E se ad oggi abbiamo ristrutturato più o meno il 4% del parco immobiliare italiano, viene da chiederci come faremo ad intervenire sul restante 96% adeguandoci anche a quanto ci verrà chiesto dalla Direttiva Europea sulle Case Green.  

Dalle nostre evidenze – conclude Nomisma – gli 88 mld che fino ad oggi abbiamo speso sono di un valore economico prodotto innegabile. Se è vero che questo ha prodotto un po’ di ingessatura per i conti pubblici che non era stata programmata, è altrettanto vero che noi stimiamo un valore diretto indiretto e indotto superiore ai 200 miliardi che solo nel corso del tempo potrà porterà altri benefici nel gettito e nell’occupazione”. 

Il risparmio energetico dell’Ecobonus  

E’ bene sottolineare che non tutto il merito del risparmio energetico raggiunto ed assicurato agli edifici residenziali va attribuito al Superbonus. Come sottolinea il Presidente Dialuce, il solo Ecobonus ha permesso di attivare, dal 2014 al 2021, complessivamente circa 3,7 milioni di interventi, dei quali ben 1 milione nel solo 2021. Gli interventi più gettonati riguardano la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale pari a circa 680.000 richieste, la sostituzione dei serramenti con 210.000 richieste e l’installazione di schermature solari per 120.000 richieste.  

Occorrerebbe ora semplificare le procedure e adottare un sistema di incentivi che sia basato fondamentalmente sugli effettivi risparmi ottenibili da questo investimento, anche introducendo un meccanismo di costi specifici per contrastare l’aumento dei prezzi degli interventi, indotto dalla troppa facilità di accesso ai finanziamenti”, conclude il Presidente ENEA Dialuce, sottolineando la necessità di fornire a tutti un quadro di regole chiare e durature nel lungo periodo.  

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