Il progetto integra strategie passive ed attive per la massima sostenibilità
(Rinnovabili.it) – Il “Quartiere degli Spettacoli” di Montreal, in Canada, ha guadagnato un nuovo suggestivo edificio per uffici simbolo dell’economia creativa del quartiere: Îlot Balmoral.
Facilmente riconoscibile grazie ad un taglio netto disegnato sull’angolo dell’edificio e dipinto in rosso acceso, l’edificio di 13 piani ad uso misto è stato progettato dal team di Provencher_Roy.
A commissionare il palazzo è la Société d’Habitation de Montréal (SHDM) che ha presto assegnato l’Îlot Balmoral ai nuovi inquilini della National Film Board of Canada (NFB) e dell’École des arts numériques dell’UQAC, dell’animazione e del design (scuola NAD). Per celebrare i 50 anni di eccellenza nell’ambito cinematografico, la NFB aveva bisogno di un’architettura che andasse oltre al semplice concetto di “contenitore”. E il progetto di Îlot Balmoral immaginato da Provencher_Roy rappresentava pienamente quel concetto di economia creativa perfettamente integrato con il quartiere circostante.
“Abbiamo proposto quattro visioni di come potrebbe essere un edificio per uffici progettato specificamente per un’economia creativa e culturale e Îlot Balmoral è stato selezionato per fare eco alla natura molto vivace e dinamica del quartiere”, spiega l’architetto Claude Provencher, partner fondatore di Provencher_Roy.
Un simbolo architettonico di progettazione inclusiva ed economia creativa
La torre è progettata come un cubo di vetro quasi perfetto, con una profonda fessura rossa che taglia diagonalmente l’edificio. La direzione scelta per questo passaggio rosso è tutt’altro che casuale. I progettisti hanno infatti ricalcato esattamente il flusso pedonale che precedentemente attraversava il lotto tra la Place des Festivals e la stazione della metropolitana.
Anche il colore rosso ha fondamenta ben precise, riconducibile ai materiali di branding del Quartier des Spectacles ed utile per rendere Îlot Balmoral facilmente riconoscibile rispetto agli altri edifici per uffici.
Sostenibilità LEED Gold
L’economia creativa del progetto si riflette poi nelle scelte costruttive. Tutte le strategie attive e passive impiegate puntano alla certificazione LEED Gold. Mentre la facciata in vetro serve a ridurre il guadagno solare, schermando gli ambienti interni, massimizzando la luce naturale. La fessura rossa si trasforma in un lucernario a tutta altezza. In questo modo anche l’atrio più centrale dell’edifico, è illuminato dalla luce naturale.
Al di sopra della lobby, gli uffici si affacciano direttamente sull’atrio aperto, mentre una serie di ponti pedonali permettono il collegamento tra i due volumi dell’edificio.
All’ultimo piano la copertura è verde, con una terrazza affacciata sulla città.