L'espansione del Central Business District punta alla sostenibilità, con edifici ad alta efficienza energetica, mobilità sostenibile ed ampie aree verdi.
Nel 1993 la Municipalità di Pechino approvò il nuovo Masterplan di sviluppo della città, eleggendo una vasta area di 4 chilometri quadrati, collocata ad est dell’agglomerato urbano, per ospitare la nascita del primo Central Business District (CBD) di Pechino, il quartiere degli Affari e cuore pulsante della città, ciò che a New York è rappresentato da Manhattan, a Parigi da La Defense ed a Tokyo è Shinjuku. Le previsioni di sviluppo contemplavano la realizzazione di 10 milioni di metri quadri di superficie abitabile, suddivisi rispettivamente in uffici (50%), appartamenti residenziali (25%) e la restante porzione (25%) equamente distribuita tra i servizi commerciali, culturali e di intrattenimento. Per la formulazione del primo Piano quinquennale si dovette aspettare l’anno 2000, quando vennero emanati i grandi pilastri che avrebbero determinato il futuro sviluppo del quartiere CBD e, più in generale, dell’intera Pechino: pianificazione scientifica, l’innovazione tecnologica, lo sviluppo flessibile ed efficienza energetica a favore dello sviluppo sostenibile.
Per accelerare il processo di produzione, la Municipalità di Pechino, ha affidato ad alcune tra le più importanti Società internazionali, il compito di redigere accurati piani per il traffico, per le infrastrutture, per il paesaggio e l’ambiente, e per la pianificazione urbana sostenibile. Inoltre ad uno speciale Organico Amministrativo creato ad hoc, è stato affidato il compito di formulare i Piani di Sviluppo per la città, valutando personalmente tutti i progetti presentati per la costruzione del nuovo quartiere.
Ma quando nel 2008 gli occhi di tutto il mondo si posarono su Pechino, pronta ad ospitare i Giochi Olimpici dello stesso anno, la situazione era tutt’altro che rosea. I livelli di inquinamento dell’aria risultavano ancora molto elevati, e la qualità abitativa degli abitanti era tutt’altro che positiva. E’ in questo contesto che sono nati e si sono sviluppati alcuni tra i migliori progetti sviluppo sostenibile dedicati alla città di Pechino ed in particolar modo al quartiere d’affari CBD. Il 22 luglio 2009, sette delle più importanti società di pianificazione e di progettazione di tutto il mondo si riunirono a Pechino ed esposero i loro piani per l’espansione Green del quartiere CBD.
SOM, Il Masterplan del quartiere CBD
Tra le idee più innovative formulate in questo contesto, spicca il progetto dello studio SOM, Skidmore Owings and Merrill, uno dei team di progettazione più famosi al mondo. Per i suoi numerosi meriti, il masterplan per l’espansione dell’area est del Central Business District disegnato da SOM, vinse diversi riconoscimenti internazionali, tra gli ultimi il premio 2011 Regional and Urban Design Award, l’importante riconoscimento internazionale dell’American Institute of Architects (AIA).
Il Progetto SOM, si basa sulla creazione di tre nuovi ecoquartier (The Cultural, Chaoyang e Gateway Districts) completamente diversi dall’attualità caotica della città di Pechino e sviluppati secondo un serie di assi verdi che, definendo nuove strategie sia architettoniche che infrastrutturali, potrebbero ridurre il consumo energetico dell’intero quartiere del 50%, abbattere i consumi di acqua del 48%, tagliare la poco scrupolosa raccolta dei rifiuti dell‘80%, ottenendo una riduzione del biossido di carbonio superiore al 50%. In questo modo la riduzione delle emissioni nocive legate agli edifici si ridurrebbe di 215 mila tonnellate l’anno. Considerando i traguardi raggiunti ad oggi dal team SOM, queste percentuali e le ottime prospettive lasciano ben sperare.
Nuove linee ferroviarie ad alta velocità collegheranno il Central Business District con il centro di Pechino, con l’Aeroporto internazionale di Beijing Capital e con la stazione ferroviaria, sviluppando un nuovo prototipo di mobilità sostenibile altamente efficiente ed alimentato esclusivamente da energia proveniente da fonti rinnovabili, indispensabile per un’area dove ogni giorno centinaia di migliaia di pendolari si sposatano per raggiungere il proprio luogo di lavoro.
Ovviamente tutti i collgamenti interni ai quartieri saranno serviti da una nuova rete tramviaria di collegamenti pubblici che, affiancata al capillare sistema di piste ciclabili, isole pedonali e bike sharing, porteranno progressivamente alla traformazione del quartiere in un distretto a traffico ridotto, dove saranno gli stessi abitanti a decidere di abbandonare a casa i mezzi privati.
I passi successivi previsti dal piano di riqualificazione studiato dal team SOM, definiscono anche le strategie di crescita e di espansione della città e dei quartieri, estendendo il concetto di sostenibilità ad una pianificazione più ambia e dilatata nel tempo. Edifici ad alta efficienza energetica, alimentati da numerosi impianti fotovoltaici e geotermici, renderanno il quartiere un esempio per numerosi altri esperimenti a livello mondiale.