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Il primo Net-zero energy building di Los Angeles

 

(Rinnovabili.it) – L’ultima suggestiva creazione del famoso team di progettisti della Morphosis oltre ad essere già diventato uno degli edifici più eco-friendly di Los Angeles, è anche l’autocelebrazione della profonda convinzione “green” di questo gruppo di architetti essendo la loro nuova sede ufficiale. A pochi passi dalla nuova ferrovia leggera Expo Line, l’edificio è un parallelepipedo ad energia zero, nel quel vengono messe in pratica numerose competenze bioclimatiche e svariate innovazioni high-tech. A partire dai 260 mq di pannelli fotovoltaici disposti sulla copertura del vicino parcheggio per le auto. Aiutati nello sviluppo dagli ingegneri della Buro Happold, i progettisti statunitensi hanno messo in atto numerose strategia di risparmio energetico, tra le quali l’impiego del sistema “Windcatchers”, una tecnica antica utilizzata nel deserto e prodotta dalla ditta Monodraught, mai utilizzata fino ad oggi negli stati uniti.

Quattro grandi feritoie trasversali collocate sul tetto inclinato e contenenti a loro volta una serie di lame in acciaio, facilitano la circolazione dell’aria all’interno dell’edificio, consentendo all’aria fresca di entrare e spingendo così l’aria calda al’esterno. Un sistema di sensori digitali, alimentato grazie al fotovoltaico, stabilisce quando aprire le feritoie dei Windcatchers, a seconda della temperatura interna, favorendo soprattutto la circolazione d’aria interna durante le ore notturne.

Per limitare l’accumulo di calore le facciate a sud e ad est sono prive di superfici trasparenti, mentre una serie di grandi travi in acciaio zincato sporgenti rispetto al filo dell’edificio, consentono di ricreare una serie di spazi esterni a disposizione dei dipendenti, utilizzandola inoltre come un’area test per le sperimentazioni dei futuri progetti di Morphosis.

Grazie alle dotazioni low e high tech, l’edificio è oggi una delle strutture più efficienti di LA: i Windcatchers eliminano il problema di utilizzare un impianto per l’aria condizionata, ottimizzando al massimo la luce naturale, proveniente dalle grandi vetrate e 16 lucernari quadrati collocati sulla copertura dell’edificio, affiancati ad un valido sistema di lamelle interne per la rifrazione e la diffusione della luce all’interno delle postazioni lavorative.

 

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