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Il commento di GBC alla Strategia Energetica Nazionale

Molti i punti affrontati nel documento di sintesi a partire dal sistema edificio-impianto sino ad arrivare alla mobilità elettrica: i pro e i contro della SEN secondo il GBC Italia

(Rinnovabili.it) – Si è tenuta ieri presso il Ministero per lo sviluppo Economico l’audizione di GBC Italia (Green Building Council) in merito alla Strategia Energetica Nazionale, in consultazione pubblica proprio in questi giorni.

Chiara sin da subito la posizione dell’associazione che sottolinea, sin dal principio, l’importanza di un procedimento unitario e nazionale atteso ormai da troppo tempo, per impedire una volta per tutte interpretazioni soggettive ed incertezza strategica, capace di generare unicamente ricadute negativa sull’intero sistema nazionale.

 

Obiettivi comunitari

Tra le prime osservazioni, espresse dal GBC in merito alla bozza della Strategia Energetica Nazionale in visione al Ministero, ritroviamo il riferimento alle politiche energetiche auspicate a livello europeo riferite in particolar modo agli obiettivi comuni di riduzione delle emissioni entro il 2020, secondo il GBC poco valorizzati all’interno del documento in esame.

 

“Riteniamo imprescindibile – si legge al’interno del documento di analisi del GBC – porre tra le motivazioni di fondodello sviluppo del settore energetico la salvaguardia del clima e della sostenibilitàambientale del Paese. Solo così si può traguardare un obiettivo di reale svilupposostenibile dell’economia”.

 

Il settore edile

Partendo da questi presupposti il GBC esprime la chiara necessità di introdurre, all’interno della Strategia Energetica Nazionale, criteri di valutazione precisi e puntuali che possano aiutare nell’idividuazione di quelli che sono i processi produttivi o i prodotti stessi, ancora legati a forme di “energia grigia” e che di conseguenza comportano un forte dispendio di  risorse di varia natura ed un aumento delle emissioni nocive. Trattandosi del GBC il commento si riferisce prima di tutto al comparto edile, al ciclo di vita dei materiali da costruzione ed alla necessità di incentivare quei prodotti che invece consentono di risparmiare sui consumi energetici (materiali  per l’isolamento  degli  edifici)  o che permettono di produrre energia rinnovabile (PV o solar / thermal panels).

 

“Molto spesso le cause dell’inefficienza energetica degli edifici stanno in una non corretta  progettazione  del  complesso  ‘edificio-impianto’;  la  strategia energetica nazionale non può non prevedere un’attenzione particolare a tale aspetto, promuovendo con il massimo impegno iniziative che vadano a supporto di una sempre  più  marcata  integrazione  nella  progettazione  delle diverse competenze”.

 

In questo contesto le riflessioni del GBC vanno poi a sottolineare l’importanza di una  pluralità di sperimentazioni e tecnologie destinate a promuovere l’efficienza energetica, un obiettivo essenziale se si vuole puntare su edifici e materiali “green”, valorizzando la competitività del mercato italiano.

 

La tempistica

Purtroppo è la mancanza di un “orizzonte temporale a lungo termine” a colpire prima di tutto l’attenzione di GBC Italia che vorrebe invece vedere l’Italia quale “leader del processo di trasformazione dell’economia in green economy, […] evitando di svolgere un ruolo  di  ‘follower’, bensì  posizionando  il  nostro  Paese  come  leader,  nella definizione di uno scenario energetico completamente sostenibile dai punti di vista ambientale, economico e sociale”.


La mobilità elettrica

Un settore di determinante importanza che deve entrare nella programmazione nazionale strategica, visti i notevoli obiettivi ad oggi raggiunti da questo comparto. Rappresentando un valido sistema di “accumulo decentrato”, le auto elettriche permetterebbero di compiere un notevole passo avanti nel raggiungimento di performance elevate e soprattutto monitorabili anche a lungo tempo.

 

Efficienza Energetica

Un altro tasto dolente individuato da GBC Italia si riferisce appunto all’efficienza energetica soprattutto indirizzata al sistema edificio-impianti, dove purtroppo la normativa nazionale e la Strategia Energetica, appaiono ancora troppo arretrate rispetto a quanto richiesto a livello comunitario. Certificazioni energetiche approssimative, procedure frammentate tra regione e regione, mancanza di terzialità negli organi di rilascio degli attestati energetici e soprattutto la mancanza di un monitoraggio costante e super partes, sono i punti che la Strategia Nazionale dovrebbe risolvere prima di tutto.

 

Formazione mancante

Secondo quanto espresso dal GBC, nel documento è assente il tema della “formazione continua” e delle competenze degli attori coinvolti, esprimendo invece la necessità di un sistema di accreditamento delle singole professionalità e di conseguenza, degli enti preposti alla verifica.

 

Il documento si conclude poi con alcune risposte alle principali domande poste nel testo in consultazione, spaziando dal tema dei Certificati Bianchi sino alle singole competenze assegnate a Stato e Regione, auspicandosi la possibilità di permettere a GBC Italia, di mettere a disposizione le proprie competenze per ultimare i processi di recepimento delle direttive europee, coinvolgendo l’associazione anche nella definizione dei disegni di legge e dei decreti rivolti agli aspetti più concreti (detrazioni 50-55%, Sistema “Casa Qualità, Certificati Bianchi).

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