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Il Centro di controllo del super parco solare di Karapınar diventa un’oasi nel deserto 

Grazie ad una facciata composta da 7.200 pannelli di acciaio inossidabile con quattro livelli di trasparenza, il nuovo Centro di controllo del parco solare di Karapınar, si fonde con l’orizzonte assicurando allo stesso tempo benessere e qualità ai suoi occupanti

Il parco solare di Karapınar in Turchia è una delle più grandi centrali fotovoltaiche d’Europa

(Rinnovabili.it) – In un’area della Turchia prevalentemente desertica, diventata inadatta all’agricoltura, il colosso Kalyon Enerji ha realizzato una delle centrali fotovoltaiche più grandi d’Europa con un potenziale produttivo di 1.350 MWp. E’ nel cuore dei 20 km quadrati dell’area che sorge il nuovo centro di controllo, recentemente ultimato e progettato da Bilgin Architects. Una progettazione difficile ma che doveva rispondere a precise esigenze climatiche e ad un contesto come quello del parco solare di Karapınar a forte connotazione tecnologica ed innovativa.

La facciata riflettente in contrasto con il deserto

Il Central Control Building del parco solare di Karapınar si contrappone all’ambiente desertico grazie ad una facciata “luccicante” realizzata con elementi ad elevata riflettanza. In questo modo la sagoma dell’orizzonte prosegue sull’edificio che è stato innalzato a 40 metri dai pannelli fotovoltaici per evitare fenomeni di ombreggiamento. La struttura dell’involucro in realtà è a doppio strato composta da 7.200 pannelli di acciaio inossidabile con quattro livelli di trasparenza: mentre lo strato più esterno riflette la luce, quelli più interni si assicura di ridurre al minimo la radiazione solare verso gli ambienti interni, lasciando filtrare la luce solare naturale. 

Un’oasi nel deserto

Oltre alla facciata un ulteriore elemento distintivo del nuovo Central Control Building del parco solare di Karapınar è senza dubbio il cortile interno. SI tratta a tutti gli effetti di un’oasi nel deserto, una componente rigogliosa in contrasto con il tessuto arido della regione. Al suo interno trovano posto specie vegetali endemiche che richiedono irrigazione e manutenzione minima, ma che assicurano un piacevole microclima. 

Oltre ad essere funzionale alla struttura il cortile permette la climatizzazione passiva indispensabile, mentre un sistema di raccolta dell’acqua piovana riduce i consumi idrici. 

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.