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I pionieri del primo concorso UK dedicato alle Passivhaus

Si è svolta a Londra la premiazione dei primi vincitori del concorso organizzato dall’associazione internazionale Passivhaus Trust e dedicato alle architetture Passive del Regno Unito. Nonostante una partenza lenta, la diffusione delle costruzioni passive nel Regno Unito sta acquistando progressivamente sempre più credibilità procedendo alla pari con la crescita della coscienza sostenibile ed ecologia. Con il nuovo concorso, l’organizzazione Passivhaus Trust ha voluto rilanciare il settore delle costruzioni ad alta efficienza energetica, mettendo in evidenza i numerosi esempi già oggi presenti sul territorio del Regno Unito.

I progetti partecipanti sono stati valutati sulla base delle loro prestazioni in riferimento ad alcuni settori specifici:

Nel rispetto dei criteri fondanti dell’associazione Passivhaus e più nello specificio in riferimento alle numerose caratteristiche qualitative che segnano la differenza tra un’architettura passiva ed un edificio tradizionale, gli edifici progettati nell’ambito del concorso avevano l’obbligo di ridurre il proprio fabbisogno energetico invernale di oltre il 75% rispetto alle costruzioni tradizionali, mantenendo la richiesta energetica annuale per il riscaldamento inferiore ai 15 kWh/mq anno.

Tre i progetti vincitori, suddivisi nelle categorie selezionate:

Parsons + Whittley

fonte immagine: ajbuildingslibrary.co.ukIl progetto vincitore della categoria residenziale ha riguardato la realizzazione di 14 alloggi sociali a Wimbish completati lo scorso anno che già possono vantare il riconoscimento e la certificazione del Code for Sustainable Homes Level 4, nonchè l’accreditamento Passivhaus. Ciò che ha permesso al progetto di distinguersi per sostenibilità ed efficienza è il “design solare” che caratterizza le facciate: composta da brise-soleil, lamelle mobili ed associati ad una corretta pianificazione dell’orientamento, le abitazioni riescono a coniugare il guadagno termico invernale, con l’isolamento, la ventilazione e l’ombreggiamento estivo, permettendo un risparmio in termini energetici ed economici, consentendo agli inquilini di mantenere il prezzo delle bollette al di sotto delle 30 sterline biennali.

Isolamento termico delle pareti, tripli vetri ed un sistema di ventilazione naturale, permettono di mantenere una temperatura interna costante, assicurando elevata illuminazione naturale, ma senza andare a discapito dell’efficienza termica. La richiesta energetica è inoltre coperta grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici integrati e all’inserimento di un sistema di ventilazione meccanica che permette di riscaldare o raffrescare gli ambienti naturalmente.

Architype

fonte immagini: ajbuildingslibrary.co.ukIl progetto premiato per la categoria non-residenziale si afferma anche quale primo esempio di Scuola Primaria britannica progettata secondo i criteri Passivhaus. Recupero del calore e ventilazione passiva sono alla base del progetto che assicura un elevato livello di isolamento anche grazie al sistema costruttivo naturale inserito all’interno delle pareti perimetrali. La scelta del legno quale elemento costruttivo ha caratterizzato le facciate e gli interni, segnando gli edifici scolastici sia dal punto di vista formale, che soprattutto sotto l’aspetto prestazionale. Filo conduttore del progetto degli architetti di Architype è l’illuminazione naturale, che ha permesso di realizzare ambienti ampi e ben illuminati sempre assicurando una perfetta combinazione igrotermica interna e soprattutto migliorando la qualità della vita di coloro che trascorrono numerose ore al suo interno, ovvero gli alunni.

Brise-soleil e tripli vetri, proteggono gli ambienti interni dal clima esterno, mentre i pannelli fotovoltaici, il recupero delle acque meteoriche ed il sistema di ventilazione naturale, consentono di raffrescare o riscaldare le aule a seconda delle esigenze, senza disperdere energia e soprattutto limitando lo spreco di risorse energetiche ed economiche, fattore molto importante per le strutture scolastiche.

Bere Architects

fonte: ajbuildingslibrary.co.ukIl progetto selezionato tra gli interventi di riqualificazione ha permesso di trasformare la vecchia stazione dei tram in un nuovo centro per la comunità, mantenendo inalterate le superficie, ma migliorando notevolmente le qualità costruttive della struttura. Secondo i calcoli stilati dai progettisti, il nuovo Mayville Community Centre consentirà di risparmiare circa il 90-94% in meno rispetto all’edificio originale, abbattendo di conseguenza le emissioni di CO2 e lo sperco delle risorse naturali. L’elemento che gioca il ruolo più importante all’interno del progetto è l’isolamento termico della struttura che grazie all’impiego di tripli vetri e coibentazione naturale, elimina quasi completamente i ponti termici causa principali delle dispersioni energetiche.

La produzione dell’energia avviene unicamente in loco utilizzando 126 mq di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica, 3mq di solare termico (18 kWp) per fornire l’acqua calda e una pompa di calore geotermica per fornire calore ai radiatori per il riscaldamento. Inoltre il progetto consente di immagazzinare l’acqua piovana, sia tramite il tetto giardino che mediante un bacino di raccolta, per poterla riutilizzare successivamente per l’irrigazione ed i servizi sanitari. La sostenibilità urbana del progetto è inoltre assicurata dagli orti comuni inseriti nell’area limitrofa all’edificio.

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