Lo stadio di Hangzhou Sports Park è progettato da NBBJ
(Rinnovabili.it) – La ricerca di un design iconico per gli Stadi olimpici porta spesso a trascurare gli aspetti ambientali e sostenibili, ma non è così per l’Hangzhou Sports Park.
Sono gli stessi progettisti dello stadio cinese ad affermarlo. La struttura di Hangzhou, che ospiterà i prossimi Giochi Asiatici del 2022, è stata di fatto costruita in acciaio, ma con una particolarità. Grazie ad una particolare tecnologia digitale l’impiego di questo materiali al quanto impattante dal punto di vista ambientale, è stato ridotto del 67%. Rispetto a stadi più tradizionali come il cugino Bird’s Nest di Pechino.
Unire un design iconico alla sostenibilità
Sostenibilità, design iconico e prestazioni. Sono queste le parole chiave usate dai progettisti di NBBJ, lo studio di progettazione internazionale da sempre attento ai temi della sostenibilità in architettura.
L’Hangzhou Sports Park sorge in una delle città con rapida crescita urbana della Cina. La struttura perciò doveva essere in grado di ospitare fino a 80.000 persone. Il risultato è uno degli stadi più grandi dell’ultimo decennio per la nazione asiatica, costruito su di una superficie di circa 400mila mq lungo il fiume Qian Tang. L’attenzione al contesto ha portato NBBJ a creare un masterplan di servizi per la città, alternati ad ampi spazi verdi.
Progettazione computazionale integrata
La forma dello stadio non può che ricordare quella di un fiore in procinto di sbocciare.
Ciascun petalo è costruito in acciaio e policarbonato alternati ed è in grado di resistere a tifoni e carichi di vento fino a 310 kg/mq. Ma con il costo dell’acciaio in continua salita e l’impatto ecologico che questo materiale ha sull’ambiente, era essenziale ridurne il consumo.
Grazie ad uno script parametrico avanzato e tecniche di modellazione per ottimizzare l’involucro esterno, è stato possibile utilizzare solo il materiale strettamente necessario. Il modello parametrico ottenuto è servito quale base per la progettazione interdisciplinare tra gli architetti, ingegneri e tecnici.
Il risultato è una riduzione del 67% dell’acciaio impiegato, senza rinunciare ad un ottimo risultato estetico.