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Un’architettura ad integrazione totale e consumi zero

Progettazione bioclimatica, tecnologie attive e grande attenzione ai dettagli, hanno permesso a questa architettura di ottenere la certificazione klimahaus, azzerando i consumi e proiettandosi nel futuro

 

(Rinnovabili.it) –  A pochi chilometri dalla via Appia sorge la risposta italiana alle città sostenibili: la Residenza Isabella, un virtuoso greenbuilding costruito per dimostrare la possibilità di costruire con qualità, risparmiando energia e denaro.

 

Non serve ripetere quanto sia pesante il fardello dei consumi energetici in edilizia che grava sulle spalle del Pianeta, e nemmeno ricordare che il 30% delle emissioni di CO2 in atmosfera provengono dal settore delle costruzioni, sono cifre ormai conosciute, ma forse ancora poco chiare. Senza voler essere catastrofisti è chiaro che, procedendo allo stesso ritmo di oggi senza mettere mano agli edifici esistenti e senza preoccuparsi di ridurre i consumi delle case che abitiamo, raggiungeremo troppo presto una situazione di non ritorno dovendo correre ai ripari in molto meno tempo di quanto non ne avremmo a disposizione oggi.

 

Fortunatamente il numero dei professionisti impegnati a dimostrarci la possibilità concreta di progettare e costruire edifici di grande qualità e dalle alte prestazioni energetiche, continua ad aumentare, lasciando intravedere uno spiraglio positivo. Non serve andare lontano per scoprire l’esistenza di architetture degne di essere definite “greenbuilding“, anche se la loro presenza lungo la penisola, è ancora puntuale, circondata da un panorama edilizio decisamente meno performante.

 

 

La ricerca dell’architetture eco efficienti ci ha portato fino a Latina, dove a pochi chilometri dalla via Appia, sorge la “Residenza Isabella”, la risposta italiana alla città sostenibile. Un Greenbuilding d’eccellenza, progettato dall’Architetto Omero Marchetti, professionista impegnato nella diffusione della “cultura dell’abitare”, della progettazione di qualità e dell’efficienza energetica.

Residenza Isabella fa tesoro di una precedente realizzazione dello stesso Architetto, la “Residenza i cristalli”, un’architettura attiva che racchiude il suo segreto nella particolare copertura vetrata, realizzata con oltre 50 moduli fotovoltaici integrati disegnati uno ad uno.

 

Un edificio ad integrazione totale

 

 

Per descrivere il progetto della Residenza Isabella bisogna scendere nei dettagli:

 

ENERGIA – uno scudo fotovoltaico riveste la copertura fornendo 3 kWh a ciascuno dei dodici appartamenti di cui è composta la residenza, ai quali si aggiunge un ulteriore impianto da 12 kWh capace di soddisfare le esigenze energetiche condominiali.

Ma le prestazioni della copertura non si esauriscono così. Sotto lo spessore dei pannelli fotovoltaici è stata stesa una serpentina di tubi in alluminio che, grazie al velo di aria calda che qui si forma, permette di soddisfare le esigenze di acqua calda sanitaria, implementando contemporaneamente le prestazioni dell’impianto fotovoltaico.

 

 

GEOTERMIA – Sei sonde geotermiche verticali profonde 100 metri integrate ai pannelli radianti a pavimento, copriranno le esigenze di acqua calda sanitaria e di climatizzazione, mantenendo il fluido termovettore (in questo caso l’acqua) a temperatura costante, per poter raffrescare gli ambienti in estate e riscaldarli durante l’inverno.

 

 

PROGETTAZIONE PASSIVA  – L’energia pulita proveniente dal Sole che alimenta la residenza si inserisce in un quadro ben più ampio, che vede la progettazione passiva quale elemento cardine del progetto.

 

Se è vero che il primo passo per ottenere un edificio ad alte prestazioni è quello di risparmiare sui consumi, la possibilità di ridurre al minimo l’impegno energetico della climatizzazione estiva si presenta come una componente indispensabile. Per raggiungere questi obiettivi la residenza Isabella guarda alla cultura araba e campidanese, sfruttando le potenzialità offerte dal sistema a “torri solari”: grazie a quattro cavedi posti in corrispondenza del piano di copertura, l’aria esterna non polverosa o inquinata, viene catturata e veicolata fino all’ampia intercapedine ricavata sotto il solaio dei garage dove cede calore raffrescandosi, per poi essere convogliata verso gli appartamenti mediante altri quattro cavedi. Grazie a questo procedimento l’aria immessa nei singoli alloggi ha una temperatura vicina ai diciotto gradi che grazie ad uno scambiatore di calore aria/aria, sostituisce completamente gli energivori sistemi di climatizzazione convenzionali.

 

 

SERRA BIOCLIMATICA – Ma la maestria delle soluzioni adottate in fase progettuale trova spazio anche nella serre bioclimatiche, progettate dall’architetto Marchetti secondo le caratteristiche della Residenza Isabella.

 

Una particolare carpenteria di sostegno realizzata ad hoc, funge da supporto per la doppia facciata, composta da uno strato esterno in cristallo blu e da uno strato interno trasparente, tra i quali si viene a creare un’intercapedine d’aria che, grazie al battere del sole sulla superficie colorata esterna, accumula calore. Inserendo due serrandine alla base e alla sommità della facciata, si attiva un moto convettivo che genera una naturale circolazione del flusso d’aria intero alla serra.

In questo modo durante il periodo invernale, l’aria fredda prelevata dal terreno verrà naturalmente riscaldata dal passaggio all’interno della serra, restituendo calore agli ambienti interni; mentre durante il periodo estivo il naturale flusso d’aria presente nell’intercapedine, contribuirà ad isolare gli alloggi dal caldo esterno.

 

 

MICROEOLICO SOCIALE – Una volta ultimata, la Residenza Isabella potrebbe accogliere anche una serie di micropale eoliche, appositamente disegnate dall’architetto Marchetti ed oggi in fase di produzione e monitoraggio grazie all’impegno di una giovane società, composta da membri altrettanto giovani che, grazie a questo incarico, avranno la possibilità di mettersi in gioco nel vasto mondo della green economy.

 

 

La residenza di Latina dimostra la possibilità di dare concretezza a precise esigenze, mettendo al primo posto il comfort dei futuri abitanti e il contenimento dei consumi, senza mai rinunciare all’efficienza e alla sostenibilità. Nonostante i buoni propositi e le sempre più pressanti richieste europee, l’Italia si trova ancora molto indietro su questo fronte, mancando prima di tutto nella formazione delle competenze dei professionisti e degli operai impegnati in prima persona alla costruzione degli edifici.

Nonostante ciò l’impegno di coloro che già oggi credono nella possibilità di di costruire architetture “intelligenti” basterà a sviluppare un settore dalle incredibili potenzialità.