(Rinnovabili.it) – Sono terminati i lavori per la costruzione del primo giardino verticale sperimentale dell’Università dello stato di Washington a Seattle. La costruzione del Biodiversity Green Wall and Edible Green Screen + Water Harvesting Demonstration Project iniziò nel mese di giugno, coinvolgendo nella sua realizzazione sette studenti universitari provenienti da differenti facoltà e guidati dalla Professoressa Nancy Rottle, docente di architettura e paesaggio. Lo scopo del progetto era quello di dimostrare, con basi scientifiche, le numerose potenzialità del verde verticale, sia quale componente per migliorare le prestazioni degli edifici, sia come contributo ecologico per l’ambiente urbano.
“Vogliamo utilizzare il progetto come un manifesto pubblicitario per le nuove pratiche sostenibili e per scoprire in quale misura le pareti verdi e gli schermi vegetali possono contribuire a promuovere la biodiversità, la produzione di cibo e a ridurre i consumi energetici, compresi quelli idrici”, afferma la Rottle.
La parete verticale verde è inoltre dotata di un ingegnoso sistema per la raccolta delle acque piovane, riutilizzate poi per l’irrigazione, di un orto verticale per la coltivazione di vegetali e frutti, di una serie di elementi illuminanti al LED per la notte, connessi ai pannelli fotovoltaici per evitare gli sprechi, creando un naturale filtro isolante tra interno ed esterno.
BIODIVERSITY GREEN WALL Le due pareti verticali da 3 metri per 3 comprendono più di 500 piante di 23 specie differenti, di cui il 70% autoctone e quindi perfettamente in grado di resistere al clima locale ed estremamente utili per favorire l’insediamento della fauna selvatica. Grazie ad una serie di sensori collocati a ridosso della parete esterna dell’edificio, i ricercatori hanno la possibilità di mettere in evidenza i benefici termici del Green Wall, capace di ridurre naturalmente la temperatura esterna di qualche grado anche in piena estate.
EDIBLE GREEN SCREEN
La parte della struttura dedicata alla coltivazione diretta, è separata dal Green Wall e si articola secondo un sistema a griglia in cavi d’acciaio da 12 metri che facilitano la crescita delle piante selezionate, ovvero il luppolo, la vite ed il kiwi, ovviamente essenze facilitate nella crescita in verticale. Con questo particolare tipo di Urban Farm, l’Università di Washington ha potuto dimostrare l’efficienza della coltivazione diretta anche in ambito urbano mettendo in risalto soprattutto la facilità di installazione di strutture di questo tipo, senza grandi supporti tecnologici.
WATER HARVESTING DEOMSTRATION
Dato che la manutenzione è un elemento indispensabile per il corretto funzionamento della parete verde, la struttura è montata su un ingegnoso sistema a pulegge, collegate con i balconi del secondo e del terzo piano ed azionabili a mano per evitare sprechi energetici, che permettono di accedere alle pareti senza difficoltà.
Inoltre un sistema a “goccia” collegato ai due bacini per la raccolta delle acque piovane (750 galloni l’uno) in copertura, permette di annaffiare il verde pensile mantenendo la parete rigogliosa anche nei periodi più caldi dell’anno.
Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 86 mila dollari dall’Università, raggiungendo risultati assolutamente interessanti e guadagnandosi anche la menzione d’onore per il premio “What Makes It Green” promosso dall’American Institute of Architects.
Entro i primi mesi del 2013 verranno infine installati anche i pannelli fotovoltaici che permetteranno di coprire il 100% delle richieste energetiche dell’intero progetto.