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Green Pass e settore edile, la nota di ANCE sul nuovo Dl

Con l'obbligo del green pass per i privati previsto dal Dl 127/2021 Ance chiede per l'edilizia maggiore preavviso nelle comunicazioni e tutela per ritardi dovuti all'assenza di personale senza certificazione verde

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Foto di Hands off my tags! Michael Gaida da Pixabay

Il disegno di legge per la conversione del Dl 127/2021 sul green pass nei luoghi di lavoro

(Rinnovabili.it) – Si è svolta lo scorso 5 ottobre l’audizione di Ance alla Commissione Affari costituzionali del Senato, nell’ambito dell’esame del dl 127/2021 relativo all’estensione del green pass a tutti i settori privati e pubblici.

Come sottolineato dal Presidente Buia, il settore delle costruzioni è stato da subito uno dei più recettivi in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sin dalle prime fasi della pandemia sono stati adottati specifici protocolli per consentire la ripresa delle attività nei cantieri garantendo però la massima protezione dei lavoratori dal rischio di contagio.

In merito al Dl in esame recante “misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”, Ance mette in evidenza alcune criticità.

Necessario un preavviso per organizzare il lavoro

Prima fra tutte la necessità del datore di lavoro di conoscere per tempo il possesso o meno del green pass da parte del lavoratore. Il problema nel settore edile è proprio legato alla tempistica. L’organizzazione temporale di un cantiere è infatti fortemente legata alla presenza di tutti i componenti di una determinata squadra, soprattutto quando si tratta della presenza di figure professionali altamente qualificate. L’assenza di queste professionalità senza dovuto preavviso dovuta ad esempio alla mancanza della certificazione verde, potrebbe infatti comportare l’impossibilità di portare avanti il lavoro per l’intera squadra.

“Occorre snellire il più possibile gli adempimenti a carico del datore di lavoro per la verifica del possesso del green pass. Si pensi all’onere organizzativo di tale verifica all’interno di cantieri in cui siano presenti più imprese esecutrici, oltre ai vari fornitori, lavoratori autonomi e liberi professionisti. Si rischia evidentemente una duplicazione di adempimenti, con il conseguente allungamento dei tempi di tale verifica”, specifica Ance.

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Ciò che chiede l’Associazione è l’introdurre nel Dl, l’obbligo per il lavoratore di comunicare al datore di lavoro di non essere in possesso del green pass con un preavviso congruo non inferiore ai 2 giorni. Questo consentirebbe all’azienda di riorganizzare i turni di lavoro ed eventualmente sostituire il lavoratore.

Sospensioni e sostituzioni

Per Ance inoltre la possibilità di sostituire i lavoratori a partire dal terzo giorno di assenza ingiustificata dovrebbe essere esteso a tutte le imprese con organico dai 15 dipendenti in su, per poterli sostituire con lavoratori assunti a tempo determinato o con lavoratori in somministrazione, anche per un termine più ampio dei 10 giorni previsti dal decreto legge n. 127 del 2021, prorogabile e rinnovabile anche più di una volta, fino alla data del 31 dicembre 2021.

Maggiore tutela per le imprese

Occorre inoltre, prosegue il presidente di Ance, “introdurre un’apposita disposizione che sollevi l’impresa da eventuali responsabilità per inadempimento nei confronti del committente qualora si verifichi un ritardo nell’esecuzione dei lavori causato dall’assenza di uno o più lavoratori (dell’impresa affidataria o dell’impresa subappaltatrice) per mancato possesso del green pass”.