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San Francisco: il più grande Museo ad “Energia Zero”

 

(Rinnovabili.it) – Ha riaperto l’Exploratorium, uno dei più importanti musei di San Francisco, considerato il museo green building ad “Energia Zero” più grande al mondo.

 

Lo scorso settembre i proprietari della struttura decisero di spostare le sale dal vecchio Palazzo delle Belle Arti, all’Embarcadero, avviando contemporaneamente un percorso di efficienza energetica e riqualificazione, che potesse trasformare l’Exploratorium in un vero Green Building.

 

“Questo progetto combina l’innovazione ed il pensiero critico di quello che la scienza potrebbe realmente fare per l’ambiente. Il nostro obiettivo Net-Zero è, in parte, un modo per ridurre la nostra impronta globale contribuendo a migliorare la comunità di cui siamo parte da oltre 40 anni”, ha affermato Dennis Bartels, direttore esecutivo del Exploratorium.

 

Il nuovo museo affacciato sulla baia di San Francisco oggi può vantare 5.874 pannelli fotovoltaici in copertura per la produzione elettrica, un sistema di climatizzazione per raffrescare e riscaldare le sale che sfrutta l’acqua della baia per mantenere la temperatura interna costante ed ottimale, pompe di calore elettriche ed un involucro ad alte prestazioni.

 

ENERGIA ZERO


 

Già pioniere fin dalla nascita, l’Exploratorium è uno dei primi musei scientifici ad essersi aperto all’interattività tra le opere ed il pubblico. Con lo stesso spirito, la struttura progettata da EHDD Architecture e GLS Landscape Architecture, si apre oggi verso la progettazione a basso consumo energetico e verso i green building, mettendo in atto su tutti i suoi 30.000 mq le più innovative strategie energetiche.

 

Grazie all’energia rinnovabile prodotta dai pannelli fotovoltaici, il sistema di climatizzazione funziona indipendente dalla rete comune. Per raffrescare l’impianto preleva direttamente l’acqua dalla baia facendoli scorrere alla velocità di circa 280 mila litri l’ora all’interno dei pannelli radianti e diminuendo così la temperatura. Nel periodo invernale invece, l’acqua prelevata passa prima da una pompa di calore (alimentata dal fotovoltaico) che la riscalda, trasferendola al sistema radiante.

Il fatto di non utilizzare un sistema di climatizzazione tradizionale, permette di risparmiare circa 2 mln di litri d’acqua l’anno, inoltre le acque piovane sono raccolte e filtrate per essere utilizzate nei servizi igienici.

 

 

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