Il report del team di Arup per dare un'occhiata agli edifici del 2050, immaginando un grattacielo vivente ad energia zero capace di pensare, dove dormire, lavorare, coltivare, produrre energia e divertirsi.
(Rinnovabili.it) – Entro il 2050 la popolazione mondiale avrà superato i 9 miliardi di individui, spostandosi a vivere per il 75% all’interno delle città. Numerosissimi studi sono stati condotti sino ad oggi per individuare la soluzione adatta ad affrontare questa situazione di sovraffollamento e, soprattutto, trovare il modo di produrre le risorse necessarie (cibo, energia, acque, ecc..) per la sopravvivenza del genere umano.
Tra le proposte presentate spicca ancora una volta il contributo del team di ARUP che all’interno del report “It’s Alive!“, ha immaginato un grattacielo al pari di un nuovo ecosistema urbano composto da “edifici viventi“, adatti ad accogliere ogni genere di attività umana.
L’organismo vivente di Arup
Il grattacielo del 2050 sarà un vero e proprio organismo vivente, con un sistema nervoso di sensori connessi ad un “cervello” centrale di controllo.
“Nell’era dell’ecologia – afferma Josef Hargrave, lungimirante consulente di Arup – gli edifici non si limiteranno a creare spazi, ma produrranno ambiente. Non saranno più oggetti passivi, ma strutture viventi attive a supporto delle esigenze delle città del futuro”.
FLESSIBILITA’ – Composto da una serie di moduli sovrapposti, l’edificio potrebbe modificarsi in ogni istante a seconda dei cambiamenti del clima, delle ore del giorno o della destinazione funzionale, adattandosi alle singole esigenze degli occupanti.
Si tratta indubbiamente di una visione futuristica, dove si immagina che attorno ad un telaio strutturale centrale, si possano sviluppare una serie di moduli sovrapposti, completamente indipendenti tra loro tanto da poter essere sostituiti singolarmente grazie al contributo di speciali robot. Il grattacielo immaginato da ARUP accoglie al suo interno ogni genere di attività umana, anche quelle solitamente riservate alla campagna, quali ad esempio la produzione agricola di frutta o verdura.
Un solo edificio per molteplici funzioni
I creativi di ARUP la chiamano “Era ecologica”, immaginando il 2050 come una nuova epoca, dove l’essere umano avrà imparato a convivere e rispettare la natura, imparando però a conciliarla con l’innovazione e la tecnologia. La parola d’ordine sarà ovviamente sostenibilità, a partire prima di tutto dalla gestione responsabile delle risorse.
CRADLE-TO-CRADLE – “Dalla culla alla culla”, il celebre slogan per indicare l’attenzione totale a tutti i passaggi di produzione e costruzione di ogni singolo elemento e materiali interno al grattacielo vivente. Rinnovabili e riciclabili,
ENERGIA – Tutta l’energia necessaria al grattacielo del futuro sarà verde e prodotta in loco attraverso una facciata fotovoltaica dipinta, un sistema di microturbine eoliche disposte lungo l’edificio, fuel cells, fino ad arrivare all’ingegnoso sistema a micro-alghe per la produzione di biocarburante per i mezzi di trasporto pubblico della città. I consumi dell’edificio e la produzione energetica verrebbero proiettati con l’aiuto di OLED colorati, direttamente sulle facciate, rendendo accessibile a tutti le informazioni.
ACQUA – Sistemi per la raccolta delle acque meteoriche permetterebbero di ridurre i consumi idrici riutilizzando l’acqua per le coltivazioni interne all’edificio. Con l’aiuto della fitodepurazione all’interno degli scarichi sarebbe inoltre possibile filtrare e riutilizzare le acque grigie e nere.
CIBO – Alcuni moduli del grattacielo vivente immaginato da Arup, saranno riservati alle vertical farm, vere e proprie coltivazioni urbane, la campagna trasferita nel cuore delle città, riducendo le emissioni per il trasporto e producendo la quantità realmente necessaria alle esigenze locali.
ARIA – Le facciate degli edifici si trasformeranno in strumenti attivi per la città, dotandosi ad esempio di membrane fotocatalitiche capaci di trasformare l’inquinamento atmosferico e la CO2 in Ossigeno ed aria pulita.
SMART CITY – Il grattacielo del 2050 rappresenta la ‘comunità nella comunità‘, un edificio dove avranno la possibilità di convivere differenti funzioni della vita quotidiana, restituendo il suolo sottostante alla vegetazione ed al verde urbano. Anche i collegamenti ed i mezzi pubblici sono stati immaginati aerei, creando una rete di collegamenti sopraelevati tra i molteplici edifici, con piste ciclabili, bike-sharing e pedonali.
Gli edifici del futuro, immaginati da Arup come grattacieli intelligenti, fanno parte di una nuova politica dell’abitare e delle costruzioni, dove l’innovazione e la tecnologia non saranno più “nemiche” dell’ambiente, ma al suo servizio, generando strutture sempre più efficienti, sostenibili ed ecologiche.