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Conto Termico per privati e Mutui verdi: il futuro del Superbonus secondo FREE

Un Superbonus tra il 55 e l'80% in base alle prestazioni raggiunte, Conto Termico ai privati incapienti e Fondo di Garanzie, sono alcune delle proposte del Coordinamento FREE sul futuro del Superbonus

futuro del superbonus
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Aumentate il tasso di retrofit sarà possibile solo garantendo politiche incentivanti di medio lungo periodo almeno fino al 2030

(Rinnovabili.it) – Si è svolta ieri la conferenza stampa indetta dal Coordinamento FREE in merito al futuro del Superbonus e della riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio. Numerose e ben articolate le proposte del gruppo che raccoglie 26 Associazioni attive nel comparto delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. L’obiettivo comune resta quello di dare continuità al mercato delle ristrutturazioni edilizie e delle riqualificazioni, per non perdere quanto fatto fino ad oggi ed assicurare il raggiungimento di un parco immobiliare sicuro, confortevole, resistente ed efficiente.

Superbonus Sì, Superbonus No

Non è nostro compito entrare nel merito se sia stato corretto o meno intervenire sulla rimodulazione del Superbonus 110% e l’interruzione della Cessione del Credito ma è invece utile richiamare velocemente quelli che, a nostro parere, sono stati gli aspetti positivi e negativi dovuti al Superbonus 110% abbinato alla Cessione del Credito”, esordisce il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli.

Le decisioni sul futuro del Superbonus non possono prescindere dai traguardi raggiunti e dagli ostacoli affrontati nel corso dei tre anni di applicazione di questa controversa misura.

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Tra gli aspetti positivi, il Coordinamento FREE ricorda il notevole stimolo e rilancio dell’economia, in un periodo drammatico come quello della pandemia. I numerosi interventi richiesti per l’efficientamento inoltre, hanno coinvolto la filiera a 360° contribuendo ad aumentare i livelli occupazionali e la crescita delle competenze. Un altro aspetto di grande rilevanza è la facilità di accesso ai fondi messi in campo con l’incentivo al 110%, una soluzione che ha permesso di beneficiare della misura senza alcun impegno finanziario prelimiare.

D’altro canto il Superbonus 110% ha anche rappresentato una pesante spesa per lo Stato, contribuendo ad un aumento generalizzato dei prezzi di mercato, un problema generato soprattutto dalla scarsa attenzione riservata alla qualità delle opere, prestando maggiore attenzione alla velocità di realizzazione (per la paura di perdere i fondi).

Il futuro del Superbonus secondo il Coordinamento FREE

Le Proposte del Coordinamento FREE mirano a dare continuità agli interventi di riqualificazione, rendendoli più efficaci e meno costosi, attraverso la rimodulazione degli incentivi esistenti e l’introduzione di un fondo di garanzia e conto interessi per facilitare l’accesso ai capitali privati”, sottolinea Dario di Santo, direttore di FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia e parte del coordinamento FREE.

Il primo passo per garantire un incremento reale del tasso di riqualificazione coinvolgendo tutte le fasce di reddito della popolazione, anche coloro che versano in stato di povertà energetica, è il superamento della barriera economica.

Superbonus tra il 55% e l’80% in base all’efficienza raggiunta

Mantenere sia le detrazioni fiscali sia il conto termico è un punto fondamentale della proposta delle Associazioni FREE per il futuro del Superbonus.

Un altro elemento imprescindibile è la garanzia di durata nel tempo in modo di favorire una pianificazione temporale senza fenomeni speculativi (come il caro materiali), estendendo l’orizzonte delle detrazioni almeno al 2030.

Le detrazioni andrebbero poi armonizzate razionalizzando il rapporto costo-efficacia e premiando gli interventi che raggiungono le prestazioni migliori. Le aliquote proposte da FREE potrebbero essere:

  • 80% classe A o maggiore e salto di almeno 3 classi energetiche;
  • 70% classe B con salto di almeno 3 classi energetiche;
  • 65% per gli altri interventi che portino l’edificio almeno in classe D e per gli interventi di elettrificazione dei servizi di riscaldamento e climatizzazione accoppiati all’adozione di fonti rinnovabili elettriche e sistemi di accumulo;
  • 55% per gli altri interventi di riqualificazione energetica considerati ammissibili dal MASE;

Solo nel caso delle case popolari o categorie particolari come le scuole, si potrebbe ipotizzare di mantenere il Superbonus 110% con sconto in fattura e cessione del credito. Oppure una misura dedicata a valere sul conto termico con copertura del 100% delle spese sostenute in aggiunta ad un Fondo di Garanzia dedicato.

Conto termico aperto anche ai privati

Nella sua proposta, il coordinamento FREE, immagina anche una revisione del Conto Termico che apra ai privati con maggiore difficoltà a beneficiare delle detrazioni fiscali, o che non hanno liquidità sufficiente per anticipare le spese o che non hanno la capienza fiscale necessaria per portare in detrazione l’incentivo. La percentuale di copertura dell’investimento potrebbe essere analoga a quella applicata dalle altre detrazioni fiscali, evitando di aggiungere confusione in un meccanismo già complicato. Solo per i soggetti incapienti o a basso reddito la copertura potrebbe salire al 100% del costo di investimento. In questo modo il Conto Termico potrebbe essere allargato anche agli interventi oggi incentivati con le detrazioni per favorire l’esecuzione dei lavori anche attraverso ESCO, utility e altri soggetti che permettano di evitare oneri finanziari e organizzativi ai clienti finali.

Fondo di garanzia e finanziamenti a tasso agevolato

Dato che la barriera finanziaria resta un vincolo insuperabile senza i meccanismi di cessione del credito o sconto in fattura, il Coordinamento Free propone di costituire un Fondo di garanzia apposito per consentire di accedere ai finanziamenti anche ai soggetti con con merito creditizio non adeguato o per erogare il credito a condizioni più convenienti in termini di tasso di interessi o percentuale di copertura delle spese.

Il fondo di garanzia potrebbe essere poi affiancato da un Fondo in conto interessi che permetta di sfruttare finanziamenti a tasso agevolato e che, secondo le stime del coordinamento FREE, dovrebbe avere una copertura di almeno 1 miliardi l’anno.

Da una prima valutazione approssimativa, riteniamo che per mobilitare interventi di efficientamento per complessivi 30 – 50 miliardi di euro all’anno (progressione a crescere negli anni 2024 – 2030) servirebbe una dotazione annua minima per il fondo di garanzia di circa 5 miliardi di euro per il primo anno, con una dotazione a crescere di almeno 1 – 1,5 miliardi all’anno fino al 2030”.