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Frodi Superbonus 110%, il decreto anti-truffa stringe i controlli

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 Via libera al DL Superbonus per il contrasto delle frodi in edilizia

(Rinnovabili.it) – “Fatta legge, trovato l’inganno”, recita un antico proverbio. Un detto sempre attuale come dimostra, da ultimo, il caso delle frodi del Superbonus 110%. Secondo quanto riportato dall’Agenzia dell’Entrate, l’organo incaricato della verifica documentale, all’ombra del mercato regolare dei bonus edilizi si nascondono una serie di truffe e abusi. Nel dettaglio l’Agenzia ha rinvenuto ben 800 milioni di crediti inesistenti, legati soprattutto a interventi mai effettuati. Per un valore di 19,3 miliardi di euro. Cifra consistente che rappresenta circa il 5% di tutte le cessioni e sconti transitati per la piattaforma fiscale, portata alla luce solo da controlli ex-post.

Ecco perché il governo ha deciso di alzare il livello di guardia con un nuovo pacchetto di misure. Ieri il Consiglio dei Ministri ha, infatti, approvato il nuovo decreto legge anti frodi Superbonus 110%. In realtà il provvedimento non si concentra solo sulla celebre detrazione fiscale ma su tutti i bonus edilizi.

Decreto anti frodi Superbonus 110%, cosa prevede?

Il DL Superbonus mira a evitare gli abusi nati nel settore disciplinando, razionalizzando e potenziando l’attività di accertamento e di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate. E affina gli strumenti a disposizione. Nel dettaglio estende l’obbligo del visto di conformità, previsto attualmente solo per la cessione del credito o lo sconto in fattura, anche nel caso in cui il beneficiario chieda la detrazione del Superbonus nella propria dichiarazione dei redditi. Esclusi dal vincolo solo i casi in cui la dichiarazione stessa sia presentata direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta. Inoltre il visto di conformità viene ampliato anche agli altri ecobonus edilizi che possono richiedere la cessione del credito o lo sconto in fattura. 

Il decreto anti frode stabilisce anche che l’Agenzia delle Entrate possa sospendere fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni e sconti che presentino “particolari profili di rischio”, ai fini del relativo controllo preventivo. Tali profili “sono individuati utilizzando criteri relativi alla diversa tipologia dei crediti ceduti e riferiti: alla coerenza e alla regolarità dei dati indicati nelle comunicazioni”, riporta il testo. “Se all’esito del controllo non risultano confermati i rischi […] la comunicazione stessa produce gli effetti previsti dalle disposizioni di riferimento”.

Rischio di boicottaggio

Sulle nuove misure inserite nel provvedimento anti frodi suberbonus 110% sono intervenuti i deputati del Movimento 5 Stelle, Luca Sut, Patrizia Terzoni e Riccardo Fraccaro. “Il decreto legge sui controlli alle procedure di cessione del credito legate ai bonus edilizi e al Superbonus, all’esame di Consiglio dei ministri […] pone a carico del cessionario una serie di incombenze tali da comportare il rischio che si blocchi l’intero meccanismo. Effettuare dei controlli preventivi per scongiurare eventuali abusi non deve significare vanificare la portata e l’efficacia delle agevolazioni, attuando quello che di fatto diventa un vero e proprio boicottaggio“. 

“Allo stesso modo – sottolineano – non si può pensare che si diano 30 giorni all’Agenzia delle entrate per verificare i casi sospetti mentre si stabiliscono tempi stretti per accedere ai bonus: in questo caso bisogna tenere nel dovuto conto almeno quanti rischiano di superare così i termini fissati. Il decreto interviene per l’ennesima volta a cambiare le carte in tavola senza peraltro ascoltare gli operatori del settore”. Il rischio, sottolineano i pentastellati, è di creare un grave danno alla portata delle detrazioni dell’edilizia, creando ancor più preoccupazioni e dubbi tra i cittadini. E “vanificando il lavoro fatto finora”.

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