Oltre ad abbattere i consumi energetici, le lamelle frangisole mangia smog in biossido di titanio riducono i livelli di inquinamento dell'aria
Progettazione passiva, tecnologie all’avanguardia, frangisole mangia smog ed attenzione al dettaglio
(Rinnovabili.it) – E’ una facciata che ricorda un Iceberg, composta da lamelle ceramiche frangisole mangia smog, quella del nuovo polo soprannominato Iceberg, per l’Ospedale San Raffaele di Milano.
A completare il progetto è l’ecofriendly architetto Mario Cucinella, da sempre sapiente progettista capace di coniugare qualità architettonica, ad efficienza e funzionalità.
I lavori del nuovo polo chirurgico e delle urgenze IRCCS del S. Raffaele, sono iniziati nel 2018 per concludersi alla fine dello scorso anno.
Lamelle verticali anti smog
L’aspetto curvilineo dei prospetti e le bianche facciate a lamelle verticali, hanno permesso di ribattezzare il padiglione Iceberg. La qualità architettonica si riflette in molteplici dettagli del progetto. La luce naturale inonda gli interni, ma grazie alle superfici opache e vetrate termoregolanti riduce al minimo le dispersioni. Le lamelle frangisole mangia smog in ceramica consentono alla luce indiretta di filtrarne negli ambienti, proteggendo però la privacy dei pazienti. Grazie allo strato in biossido di titanio che riveste le lamelle e parte delle superfici esterne, le particelle inquinanti vengono filtrate migliorando la qualità dell’aria.
Un sistema impiantistico ad alta efficienza garantisce i consumi ottimali di energia, mentre la struttura compatta facilita l’accesso senza barriere architettoniche.
Sostenibilità e comfort
“Abbiamo lavorato con la chiara intenzione di creare un edificio ben progettato che migliorasse notevolmente il comfort. Un edificio che richiedeva pochissima energia per il riscaldamento, trattenere il calore e generare un piccolo guadagno termico richiedeva pochissimo raffreddamento“, ha commentato Mario Cucinella a proposito del progetto.
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L’Iceberg progettato per coloro che lo utilizzeranno, portando la funzionalità ad un livello successivo, che non preclude la sostenibilità e l’estetica.
Grazie al verde esterno che circonda la struttura, il nuovo Polo ospedaliero di inserisce nel contesto di un ecosistema di per sè delicato.