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Fondo progettazione territoriale: assegnate le risorse al Sud

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Foto di yolvin pizan da Pixabay

Gli enti beneficiari del Fondo di progettazione territoriale hanno tempo fino al 18 agosto 2022 per pubblicare i bandi e affidare gli incarichi

(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato in GU il DPCM 17 dicembre 2021 che assegna le risorse previste dal Fondo per la progettazione territoriale ai Comuni, Città metropolitane e Regioni del Sud.

Stiamo parlando dei 161.515.175 euro che permetteranno agli enti territoriali di promuovere i bandi destinati ai professionisti (architetti, ingegneri, progettisti, ecc.) che andranno a presentare progetti in ambito urbanistico o di innovazione sociale. Questa strategia permetterà alle amministrazioni di avere a disposizione un ventaglio di progetti già pronti per partecipare all’assegnazione delle risorse del PNRR, dei Fondi strutturali europeo o del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

A chi sono destinate le risorse

Il Fondo per la progettazione territoriale sarà ripartito tra 7 Città metropolitane, 38 Province e circa 4.800 Comuni fino a 30.000 abitanti delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria. Alle Città metropolitane verranno destinati ciascuna 1 milione di euro, mentre le Province riceveranno 500.000 euro.

Le caratteristiche dei progetti da presentare

Le proposte che potranno essere presentate nell’ambito del Fondo dovranno essere coerenti agli obiettivi del PNRR, dei Fondi europei o a quelli di Coesione e Sviluppo. A seconda della tipologia di intervento, le proposte avranno un livello di dettaglio differente.

Per aiutare i Comuni a redigere i bandi, l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha già pubblicato alcuni schemi di bandi tipo per concorsi di progettazione e idee.

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Le spese ammissibili al finanziamento

Il Fondo per la progettazione territoriale servirà a finanziare le spese relative ai premi per la messa a bando dei concorsi, i compensi per lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico-economica nei Comuni fino a 5.000 abitanti, le spese per i rilievi e per le indagini strettamente necessari per l’avvio delle procedure, le spese di pubblicazione dei bandi, le spese per le commissioni di gara, le spese per attività tecnico amministrative di supporto, le imposte e le tasse. Non sono invece ammesse le spese per espropri, acquisto di aree, lavori e fornitura di beni di qualsiasi natura.

Gli enti beneficiari dovranno pubblicare i bandi entro sei mesi dall’entrata in vigore del DPCM, ovvero entro il 18 agosto 2022.

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