Il Report Enea sul Superbonus a fine dicembre 2022 mostra una fiammata di ritorno nell'efficientamento delle unifamiliari con 11mila nuove detrazioni in un solo mese. A pesare è però l'onere a carico dello Stato pari a 68,7 mld di euro
Secondo i report Enea sul Superbonus dalla sua nascita a fine 2022 sono stati avviati 359.440 interventi di efficientamento
(Rinnovabili.it) – Supera il traguardo dei 62,49 miliardi l’investimento complessivo attivato fino ad oggi per il Super Ecobonus. A confermare le cifre è il report Enea sul Superbonus al 31 dicembre che rispecchia inevitabilmente le ultime novità apportate all’incentivo dalla Legge di Bilancio e dal Dl Aiuti quater, sul quale proprio in queste ore anche la Camera ha posto la fiducia.
La riapertura del Superbonus alle unifamiliari si legge nei dati di utilizzo raccolti da ENEA che anche per questo mese mettono a segno ben 11.194 nuove detrazioni, un numero in linea con le medie annuali, aumentando l’investimento complessivo di quasi 1,3 miliardi di euro. Gli interventi di Superbonus per le villette raddoppiano rispetto allo scorso mese (6.397) quando sembrava essere ormai giunta la fine di questa detrazione per gli edifici unifamiliari.
Nonostante le oltre 22 modifiche apportate all’incentivo dalla sua nascita ad oggi, il meccanismo di detrazione dedicato all’efficientamento delle abitazioni continua a piacere, nel bene e nel male.
Secondo il report Enea sul Superbonus le asseverazioni presentate sono ad oggi ben 359.440, con un investimento per lavori conclusi ammessi a detrazioni pari a 46,6 mld, circa il 74% del totale.
Se le unifamiliari vincono per numero di detrazioni, sono invece i lavori del Superbonus per i condomini ad aggiudicarsi il primo posto per il totale degli investimenti, 28,79 miliardi di euro con un investimento medio che supera i 590mila euro.
I lavori nelle unità funzionalmente indipendenti, anch’esse interessate dalle ultime modifiche del Dl Aiuti quater, crescono in un mese di 4.620 asseverazioni, con un aumento economico degli investimenti in linea con la media annuale (+ 445 mln).
L’onere a carico dello Stato
L’idea alla base del Superbonus è vincente tanto da aver attirato a suo tempo anche l’interesse europeo, tuttavia i meccanismi di gestione ed i numerosi “furbetti” del bonus hanno generato una serie di problemi a cascata insormontabili. L’onere a carico dello Stato sale a fine dicembre alla cifra record di 68 mld di euro, dei quali 51,2 per lavori già conclusi.
L’obiettivo però è quello di riuscire ad individuare una strada fattibile che sblocchi il meccanismo della cessione del credito, senza incorrere in ulteriori frodi, alleggerendo così le casse dello stato da questo peso. Il problema è che dai report della Guardia di Finanza, i crediti sequestrati per accertamenti o perchè relativi a lavori inesistenti, ammontano a ben 3,6 miliardi di euro. E’ chiaro che il meccanismo di controllo va rivisto. E probabilmente non basteranno le ultime novità portate con sé dal Dl Aiuti quater, per sbloccare la situazione.
Secondo alcuni organi di studio legati al comparto edile tuttavia, l’onere a carico dello Stato del Bonus 110% andrebbe rivisto sulla base dell’aumento del gettito fiscale spalmato su tutto il comparto dai lavori avviati.