Raggiunti l’80 ed il 90% degli obiettivi nazionali ed europei di risparmio soprattutto grazie agli interventi di efficienza energetica nel residenziale
(Rinnovabili.it) – Puntuali come sempre sono stati pubblicati i rapporti annuali di ENEA su efficienza energetica (RAEE) e detrazioni fiscali per l’efficientamento del comparto edilizio esistente.
Grazie al meccanismo innescato dalle detrazioni fiscali, negli ultimi 15 anni sono stati investiti 53 mld di euro per l’efficientamento, andando a raggiungere la quasi totalità (91%) del risparmio energetico obbligatorio stabilito dalla Direttiva Europea sull’efficienza energetica.
La presentazione del 10° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e del 12° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, è avvenuta in occasione del Convegno organizzato da ENEA e Confindustria.
Tra i presenti al convegno anche il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che ha sottolineato come sia ormai alle porte una “transizione energetica epocale”, per poter raggiungere e superare il traguardo del 55% dei decarbonizzazione previsto per il 2030.
Riqualificazione energetica ed ecobonus 65% grandi protagonisti
Dei 53 miliardi investiti complessivamente, ben 45 mld sono rientrati grazie alle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus 65%, lavori per altro ultimati già entro il 2020. Un simile investimento ha permesso di risparmiare circa 19.000 Gwh/anno nell’intero periodo, di cui 1.362 Gwh/anno risparmiati solo lo scorso anno grazie agli oltre 486 mila interventi già completati.
A guidare le tipologie di intervento più gettonate per l’efficientamento, è la sostituzione dell’impianto di riscaldamento con ben 1,1 mld investiti e detentore di quasi la metà (42%) del merito di riduzione dei consumi ottenuti nel 2020. Seguono a ruota la sostituzione dei serramenti (25%) e la coibentazione delle pareti orizzontali e verticali (22%).
“Queste tipologie di interventi – si legge nel rapporto sulle detrazioni fiscali – insieme alla riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dell’intero edificio, risultano essere caratterizzate dal miglior costo-efficacia, con un costo sostenuto tra gli 8 e i 18 centesimi di euro per ogni kWh di energia risparmiato durante tutta la vita utile dell’intervento”.
Un anno di Superbonus
A dicembre 2020, solo a pochi mesi di distanza dall’avvio del meccanismo di incentivazione del Superbonus 110%, risultavano avviati poco più di 1.600 interventi, per un importo totale ammesso a finanziamento di 190 mln di euro. A settembre 2021, gli interventi incentivati sono saliti ad oltre 40.000 per un totale di 6 mld di investimenti, di cui ben 4,3 miliardi appartengono a lavori già conclusi. Oggi, l’ultima Report mensile Enea sull’utilizzo del Superbonus di novembre 2021, parla di oltre 11,94 miliardi di euro investiti, di cui 8,28 già conclusi.
Il Rapporto mette in luce l’indiscutibile ruolo che hanno avuto i meccanismi di detrazione, nel migliorare una fetta consistente del patrimonio edilizio nazionale.
“Le incentivazioni hanno consentito di riqualificare una parte importante del parco abitativo, di ridurre i consumi e di rilanciare un settore in difficoltà come quello dell’edilizia”, ha commentato il Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce. “I prossimi dieci anni saranno decisivi per rispettare il limite di 1,5 °C entro il 2030 e per centrare questo obiettivo servirà, ad esempio, almeno raddoppiare il tasso di riqualificazione energetica degli edifici, in linea con quanto evidenziato dalla Renovation Wave lanciata dalla Commissione europea”, ha aggiunto Dialuce, sottolineando che “la transizione energetica è una delle sfide più impegnative da affrontare e dobbiamo contribuire, anche con un mutamento dei comportamenti, ai grandi cambiamenti socio-economici che comporterà”.
Gli obiettivi raggiunti e il ruolo trainante del settore residenziale
Il Rapporto di ENEA sottolinea un altro incoraggiante dato: sul fronte del risparmio obbligatorio 2014-200 stabilito dalla Direttiva sull’Efficienza Energetica, è stato raggiunto la quasi totalità dell’obiettivo. Dei 297.300 Gwh/anno richiesti, siamo arrivati a quota 270.300 Gwh/anno, pari al 91%. Il contributo maggiore si deve ai certificati bianchi, con un risparmio di più di 97 mila Gwh l’anno e dal sistema di detrazioni fiscali (120.900 Gwh/anno).
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Anche in merito al Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2017, il Rapporto sottolinea gli ottimi risultati raggiunti, arrivando a coprire l’82% dell’obbiettivo di riduzione. A trainare la macchina è il settore residenziale che, grazie ad una quota di riduzione di 73mila Gwh/anno, copre da solo il 172,5% dell’obiettivo del PAEE.
Il gravoso problema della povertà energetica
Purtroppo il Rapporto di Enea sull’efficienza energetica mette in evidenza anche il preoccupante dato sulla povertà energetica, accentuata dalla pandemia.
Secondo le stime ENEA, nel 2020, la povertà energetica del nostro Paese è salita al 10% rispetto all’8,3 del 2019. Disuguaglianze sociali e disparità territoriale, accentuano ulteriormente il problema rendendo sempre più urgente l’adozione di misure regionale se non addiurittura comunali, di contrasto a questo fenomeno.
“L’efficienza energetica è al primo posto delle politiche europee per la decarbonizzazione e il settore edilizio è a tutti gli effetti l’elemento centrale nell’ambito di questa impegnativa e ambiziosa transizione ecologica”, ha commentato Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per la transizione energetica. “Gli incentivi fiscali, ecobonus e superbonus, hanno dimostrato di funzionare e ci auguriamo che possano proseguire e magari siano semplificati e resi ancor più efficaci. Le nostre imprese – ha aggiunto – da tempo sono impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici. È in atto un cambio di paradigma produttivo epocale che, come ha detto il Premier Draghi, ci deve coinvolgere tutti. Dobbiamo lavorare insieme per arrivare agli obiettivi del Fit for 55 sani e salvi e non rischiare di perdere per strada importati pezzi di industria. L’attuale situazione di escalation dei prezzi dell’energia è molto preoccupante, ma ci ricorda quanto sia importante puntare sull’efficienza energetica, sulla generazione elettrica da rinnovabili, la diffusione dei green gas e degli e-fuel. L’Italia, come dimostra il rapporto ENEA, è già avanti ma non basta. Dobbiamo fare di più”.