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Sì dal CdM: cassa integrazione per lavoratori edili in caso di emergenza climatica

Colpo di calore, disidratazione, stordimento psicofisico, sono solo alcuni dei problemi meno gravi ai quali vanno incontro i lavoratori edili ed agricoli durante questi periodi di caldo record generati dalla crisi climatica

Emergenza climatica
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In caso di ondate di calore, le ore assegnate in cassa integrazione saranno esclude dal conteggio finale

(Rinnovabili.it) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che definisce una serie di misure urgenti per i lavoratori edili e dell’agricoltura, che permettano di tutelarne la salute in caso di eventi estremi innescati dall’emergenza climatica. 

Fino a dicembre 2023, i settori più esposti alle alte temperature, appunto il comparto delle costruzioni e quello agricolo, avranno la possibilità di chiedere la cassa integrazione ad ore, escludendola dal conteggio delle 52 settimane previste nel biennio. 

Il testo prevede di la possibilità di poter accedere alla cassa integrazione ordinaria (CIGO per l’edilizia e CISOA per l’agricoltura) in quei periodo oggettivamente non evitabili come le emergenze climatiche, escludendo questi giorni dal conteggio finale. Una norma già prevista per altri settori e che, finalmente, verrebbe applicata anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni.

Protocolli ad hoc per l’emergenza climatica 

Secondo il disegno legge si partirà con la sottoscrizione di intese tra i datori di lavoro e le sigle sindacali, per adottare dei protocolli e linee guida che tutelino le condizioni psicofisiche dei lavoratori, aumentando il livello di consapevolezza riguardo ai rischi delle alte temperature, come i colpi di caldo o la disidratazione. Attenersi ai protocolli significherà per il datore di lavoro, anche ripensare ai turni collocando i lavori più a rischio nelle ore più fresche della giornata, ed inserendo numerose pause di breve durata per il ristoro e l’idratazione.

In un secondo momento verrà poi attivata la sorveglianza sanitaria proprio per queste categorie di lavoratori particolarmente vulnerabili all’emergenza climatica. Facendo seguito ad un periodo di formazione specifico, i supervisori dovranno essere in grado di individuare sintomi di stress da caldo o colpo di calore, agendo tempestivamente per mettere al sicuro la persona ed attivare i soccorsi.  

Facendo riferimento a quanto affermato dal Ministro de Lavoro Marina Calderone, l’intervento previsto dal DL coprirà l’emergenza climatica fino a dicembre 2023, per poi disegnare un intervento più strutturale da inserire nella Legge di Bilancio.