Secondo le ultime stime sarebbero oltre 52.000 i posti letto necessari sul territorio nazionale
(Rinnovabili.it) – Potrebbero essere gli immobili pubblici in disuso o poco utilizzati, la soluzione al problema dell’emergenza abitativa degli alloggi universitari. Con un Protocollo d’Intesa sottoscritto dal Ministro dell’Università e della Ricerca (MUR), Anna Maria Bernini e dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, è stato istituito un Tavolo Tecnico che permetterà di individuare gli edifici idonei, avviando poi gli interventi di riqualificazione necessari.
Il tema dell’emergenza abitativa universitaria è di estrema attualità vista la carenza di posti letto, o alloggi a prezzi accessibili. La denuncia dei mesi passati aveva sottolineato una carenza di oltre 52.000 posti letto distribuita su tutto il territorio italiano.
La soluzione nella riqualificazione pubblica
Il compito del Tavolo Tecnico sarà quello di favorire accordi con Università ed Enti territoriali, avviare la progettazione sugli immobili pubblici selezionati, attivare operazioni di due-diligence al fine di risolvere eventuali criticità per garantire la fase gestionale.
“Il Mur, insieme a tutto il Governo, ha già dato risposte importanti per fronteggiare le richieste di nuovi posti letto per gli studenti fuori sede”, dichiara il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. “In pochi mesi abbiamo creato 8.500 posti letto e abbiamo finanziato progetti per realizzarne ulteriori 5.400 attraverso il V bando della legge 338/2000. Con la firma di questo protocollo mettiamo in campo un ulteriore strumento per aumentare la disponibilità residenziale e accelerarne la realizzazione. A noi preme risolvere in maniera strutturale l’emergenza alloggi ereditata dal passato, integrando il Pnrr con tutti gli strumenti utili a disposizione. Agiamo oggi per avere risultati sicuri e duraturi nel tempo”.
Come verranno scelti gli immobili
L’Agenzia del Demanio sottoporrà al Tavolo Tecnico gli immobili da inserire nel portafogli immobiliare, dove già trovano posto 28 edifici individuati in seguito all’emanazione del Decreto MUR 469/2023 in attuazione della Riforma 1.7 del PNRR. Il compito dell’Agenzia sarà quello di facilitatore tra gli erogatori del finanziamento e la progettazione finalizzata alla valorizzazione dell’immobile. Affrontare l’emergenza abitativa degli alloggi universitari non dovrà prescindere dal porre attenzione all’efficienza ed alla sostenibilità ambientale. Elementi dei quali si occuperà l’Agenzia del Demanio ricorrendo alle migliori soluzioni progettuali del campo.
Su indirizzo del MUR e su proposta delle Università, in pieno accordo con la pianificazione degli enti territoriali e con gli enti del diritto allo studio, si potranno realizzare poli universitari, tecnologici e di innovazione e residenze universitarie.
“Le residenze universitarie rappresentano un formidabile strumento di rigenerazione dei centri urbani, e una grande opportunità di attrazione dei giovani riempiendo vuoti urbani creati da immobili pubblici non utilizzati”, sottolinea il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. “Le Università come catalizzatore culturale e sociale, dotate di adeguate strutture di residenza per i giovani, possono dare un contributo sostanziale per lo sviluppo e la crescita, per il ripopolamento qualificato dei territori. Indispensabile lavorare anche con iniziative di partenariato pubblico-privato per gli investimenti e per la gestione sulle residenze universitarie”.