Attualmente l’edilizia sostenibile certificata in Italia secondo i protocolli LEED-GBC è pari a 19 mln di mq, paragonabile ad una città italiana di circa 380mila persone
(Rinnovabili.it) – Oltre 474mila tonnellate di CO2 evitate l’anno, 603mila tonnellate di rifiuti salvati dalla discarica e 3,6 miliardi di litri d’acqua risparmiati: ecco quanto potrebbero valere da oggi al 2030 gli edifici certificati LEED-GBC in Italia.
Lo ha svelato ieri Green Building Council Italia in occasione della presentazione del primo Impact Report dell’edilizia sostenibile certificata in Italia. Un’analisi condotta a partire dagli oltre 19 milioni di mq di edifici registrati e certificati secondo i protocolli energetico ambientali della famiglia LEED-GBC dal 2008 ad oggi.
I risultati, portati alla luce del report GBC Italia, sono stati raggiunti grazie alla partnership con USGBC (United States Green Building Council) GBCI (Green Business Certification Inc.) e Arc Skoru e in collaborazione con The European House – Ambrosetti.
“Green Building Council Italia sta lavorando al report nazionale di impatto dell’edilizia sostenibile certificata da circa un anno, una grande squadra che ha visto la Governance e lo Staff dell’Associazione impegnati al fianco di numerosi Soci e Partner nazionali e internazionali. Il risultato è un documento innovativo che ben rappresenta la visione strategica e operativa definita e perseguita nell’ultimo triennio”, ha esordito Marco Mari, Presidente di GBC Italia, in apertura dell’importante evento. “Sono particolarmente orgoglioso di questa opera che rappresenta il pensiero e l’azione di uomini e donne della nostra comunità negli ultimi quindici anni. Oggi più che mai abbiamo strumenti, tecnologie, competenze e dati necessari per una transizione giusta e necessaria, affinché l’unico ambiente costruito possibile sia un ambiente costruito sostenibile, per tutti”.
Un approccio olistico al Sistema Edificio
Ecosistemi, Energia e Emissioni, Acqua, Materiali e Economia Circolare, Comfort e Salubrità, sono questi i macro settori che traggono beneficio dal costruire sostenibile. Un conteggio in positivo calcolabile proprio grazie ai rating system LEED e GBC, strumenti indispensabili di progettazione e di misurazione delle performance del “sistema edificio”, sempre più rilevanti nel settore delle costruzioni soprattutto in ottica ESG. L’edilizia sostenibile certificata secondo questi rating infatti, permette di ottenere una visione inedita ed olistica, che abbraccia tutti gli aspetti energetico-ambientali di un immobile lungo il suo intero ciclo di vita: dalla progettazione, alla scelta dei materiali costruttivi, passando alla messa in opera fino alla manutenzione e demolizione dell’edificio.
“L’efficace utilizzo dei protocolli energetico-ambientali della famiglia LEED-GBC ha permesso di perseguire e rendicontare risultati eccezionali posizionando il nostro Paese tra i primi dieci al mondo e, dai dati rilevati, emergono in modo inopinabile due certezze: la prima è che per essere efficaci sui processi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, non possiamo più incentivare per gli edifici logiche parziali e agire su singoli aspetti ambientali o energetici o sociali o culturali o economici, ma dobbiamo affrontarli assieme secondo un approccio olistico; la seconda è che accettando questa sfida possiamo valorizzare le tante eccellenze della nostra nazione, un nuovo Made in Italy”, prosegue Mari.
Questo primo Impact Report dell’edilizia sostenibile certificata in Italia mostra in chiaro i benefici ambientali ed economici, derivati dall’applicazione di questi protocolli. Accanto all’analisi sui 19 milioni di mq registrati al 2023, lo studio guarda anche al futuro, calcolando gli impatti positivi del prossimo decennio che gli edifici certificati saranno in grado di apportare al Paese entro il 2030.
Il peso del settore delle costruzioni
Cosa ormai chiara a tutti è l’eccessivo impatto dell’attuale settore delle costruzioni a livello ambientale ed energetico. Secondo l’ONU, il settore delle costruzioni, non è soltanto il più grande in termini economici, ma anche in termini di utilizzo di risorse e impatti sull’ambiente: gli edifici sono responsabili per circa il 36% dell’emissione di gas nocivi, del 40% del consumo energetico e di oltre un terzo delle emissioni di CO2.
“Quest’anno, alla luce del primo Global Stocktake, l’attenzione globale si sta spostando sulle soluzioni che possono essere implementate per giungere a un punto di svolta nel contrasto ai cambiamenti climatici, alle sfide umanitarie e alle incertezze economiche. Essendo il settore che contribuisce maggiormente alle emissioni di carbonio, l’ambiente costruito si trova ad una svolta storica in cui possiamo scegliere se essere gli eroi o gli spettatori di questa narrazione climatica. Grazie al supporto indispensabile di GBC Italia, stiamo dimostrando all’Europa che gli ambienti costruiti devono essere considerati come agenti chiave del cambiamento per creare il futuro sostenibile e resiliente che desideriamo” sottolinea Cristina Gamboa, CEO WorldGBC in occasione dell’evento di ieri di Roma.
Calandoci nel contesto Italiano, il comparto edile ed immobiliare si compone di uno stock decisamente anziano e a basse performance energetiche. Nel nostro Paese ben 2,1 milioni di edifici residenziali, ovvero il 17% del totale dello stock residenziale, si trovavano in cattivo stato di conservazione. Il 74% del totale è stato costruito prima degli anni ’80 e addirittura prima degli anni ’60. Sarà questo il settore che vedrà nei prossimi anni i maggiori investimenti, sia alla luce del Green Deal Europeo che alle esigenze di efficientamento imposte dalla Direttiva Case Green. E’ chiaro dunque che la riqualificazione del settore del costruito dovrà essere elaborata partendo da un valido sistema di trasformazione che metta a sistema le numerose voci da considerare. E l’Italia dispone non solo di un ingente patrimonio immobiliare, ma anche delle competenze professionali e delle risorse necessarie per la relativa transizione sostenibile.
Quanto vale in Italia l’edilizia sostenibile certificata oggi?
Secondo la puntuale analisi di GBC Italia riportata nel primo Impact Report del settore, l’edilizia sostenibile certificata vale un risparmio annuo di ben 170.031 tonnellate di CO2 e di 1,3 miliardi di litri d’acqua, per un controvalore economico di 68 milioni di euro. Accanto a questi tagli si aggiunge poi un risparmio di 324.880 tonnellate di rifiuti, evitando al Sistema Paese ulteriori 44 mln di euro di esternalità.
Se questi risultai venissero traslati al futuro, tratteggiando uno scenario in cui i protocolli energetico ambientali abbiano un ruolo fondamentale per il nostro Paese, raggiungeremmo traguardi incredibili. Secondo il report, se ipotizzassimo un trend di crescita di nuove superfici certificate pari a quello raggiunto tra il 2016 e il 2020, gli edifici certificati tra il 2023 e il 2030 potrebbero generare un risparmio annuo di 474.672 tonnellate di CO2 e di 3,6 miliardi di litri d’acqua, evitando così al Paese 189 milioni di euro di esternalità negative ogni anno.
Inoltre, i processi di costruzione e rigenerazione di questi immobili, grazie alle buone pratiche adottate, porteranno a minore generazione di rifiuti per 603.562 tonnellate, che avrebbero generato 81 milioni di euro di esternalità negative.
L’auspicio di GBC Italia è dunque che questa tendenza possa proseguire e che “tali eccellenze siano sempre più centrali nel Sistema Paese, e che i numeri e gli impatti presentati in potenza diventino, nel prossimo decennio, realtà, permettendo all’Italia non solo di rispettare gli impegni sulla mitigazione dei cambiamenti climatici assunti a livello europeo e internazionale, ma anche e soprattutto di evidenziare una leadership internazionale concreta sulle tematiche inerenti lo sviluppo sostenibile applicato alla filiera edilizia e immobiliare, definendo una nuova cultura dell’abitare per il nostro pianeta”.