Ad un mese dalla legge solo il 12,7% degli annunci è in regola, un trend in lenta crescita, guidato dalla provincia di Bolzano (25,6%) e drammaticamente chiuso da Palermo con lo 0,9% di annunci certificati.
(Rinnovabili.it) – La strada dell’efficienza energetica degli edifici è tutta in salita. Almeno questa è la situazione italiana dove, ad un mese di distanza dall’entrata in vigore della legge che obbliga l’inserimento dell’indice di prestazione energetica in tutti gli annunci immobiliari, solo il 12,7% degli oltre 700.000 annunci pubblicati su Immobiliare.it, riportano questo dato. Come riporta l’approfondimento di Immobiliare.it, il trend è lento, ma non negativo. Infatti i primi giorni di gennaio erano solo il 4,7% gli annunci a norma di legge: una percentuale in crescita dunque, anche se sono le differenze tra Regione e Regione ad attirare l’attenzione. Guidano la classifica le Regioni del Nord Est con una percentuale di annunci dotati di certificazione pari al 18,9%, seguiti dalle Regioni del Nord-Ovest con il 15,6%, per passare l’8,8% del Centro Italia ed al solo 3,8% delle Regioni del Sud. Tra le Province la più meritevole troviamo Bolzano con il 25,6% di annunci “certificati” e Trento (con il 22%), seguite dalla provincia di Milano che arriva fino al 11,3%, da Torino al 10,2% e quella di Roma al 5,2%; fanalino di coda della classifica è la provincia di Palermo, che non arriva nemmeno all’1% (è allo 0,9%).
La discriminante principale di una tale diversificazione di percentuali è il mancato controllo da parte delle Regioni: ad oggi infatti l’unica regione ad aver previsto una sanzione per il mancato rispetto della legge è la Lombardia, con multe fino ai cinque mila euro. I principali problemi sono purtroppo riservati ai privati che con la nuova normativa, perdono la possibilità di autocertificare le “cattive” prestazioni del proprio immobile (posizionandolo in classe G), avendo oggi l’obbligo di dichiarare oltre alla classe energetica anche l’indice di prestazione energetica.
La decisione di inserire la classificazione energetica a livello nazionale è stata dettata dall’esigenza di conoscere lo stato del patrimonio immobiliare italiano, per trovare così delle risposte valide alla crisi energetica ed alzare il livello qualitativo degli edifici, dimezzando i costi.