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Edilizia scolastica, secondo dati Legambiente patrimonio vetusto e poso sostenibile

edilizia scolastica
Edilizia scolastica – Foto di Wokandapix da Pixabay

Intervenire prima sulla messa in sicurezza dell’edilizia scolastica in zona sismica 1 e 2

(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato il XXI rapporto di Ecosistema Scuola (dati 2020), l’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi.

Sono 7.037 gli edifici scolastici di 98 capoluoghi di provincia presi in esame dal report, frequentati da oltre 1,4 mln di studenti.

Abisso tra Centro Nord e Sud-Isole

Ancora troppo ampio il divario tra Centro Nord e Sud e Isole, dove il 56% degli edifici necessità di interventi strutturali importanti, a fronte del 36% di quelli del Nord.

C’è da aggiungere che buona parte degli edifici scolastici che richiedono una ristrutturazione pesante nel Meridione si trova per giunta in zona sismica 1 e 2, aggravando ulteriormente la situazione.

Partire con la messa in sicurezza delle strutture e con l’efficientamento

Il Rapporto è pubblicato a pochi giorni dall’annuncio del Ministro dell’Istruzione Bianchi sulla ripartizione dei fondi del PNRR previsti anche per questo settore per un valore complessivo di 17 mld di euro, di cui 5 mld in arrivo entro novembre.

Il primo step da cui partire secondo Legambiente è proprio la messa in sicurezza degli edifici e l’efficientamento. Si dovrebbe partire prioritariamente con l’adeguamento sismico di tutte le scuole in zone sismiche 1 (4,1%) e 2 (30,9%), e prevedere una cabina di regia a sostegno tecnico amministrativo per l’attività di progettazione finalizzata all’innovazione sostenibile ed all’efficienza.

Sono pochissimi i nuovi edifici costruiti secondo i criteri di bioedilizia (0,9%) ed appena 387 strutture sono classificate in classe energetica A.

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Legambiente evidenzia inoltre l’incredibile, ma estremamente diffuso problema del rapporto tra fondi stanziati e fondi spesi. Su circa 47mila euro a edificio stanziati per ma manutenzione straordinaria nel 2020, meno della metà sono stati realmente spesi.

Ora più che mai, con le ingenti risorse del PNRR previste anche per le scuole, l’asticella della sfida in termini di messa in sicurezza, riqualificazione e sostenibilità ambientale si fa sempre più alta. La scuola – dichiara Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola Legambiente – è al centro della transizione ecologica nella doppia e interconnessa veste di principale leva educativa e culturale del Paese che deve interpretare le sfide di cambiamento alle quali educare le nuove generazioni e nello stesso tempo beneficiaria di risorse e opportunità, per essere messa nelle condizioni di essere capace di assolvere a questo ruolo. La qualità diffusa dell’edilizia scolastica e l’accesso per tutti e in tutti i territori ai servizi connessi alla scuola, è una parte dirimente del ripristino di queste condizioni. Investire fortemente nella sostenibilità ambientale, riteniamo, possa tenere assieme queste due velocità della transizione ecologica”.

Una fotografia nazionale preoccupante

Un patrimonio vetusto e poco sostenibile. Sono sempre gli stessi aggettivi a descrivere lo statao dell’edilizia scolastica nel Bel Paese. A livello nazionale, un edificio su due non dispone ancora del certificato di collaudo statico, di agibilità, di prevenzione incendi.

La cifra più ingente del PNRR, 800 mln di euro, verrà dedicata alla costruzione di nuovi edifici scolastici arrivando a parlare di 600 nuove strutture.

Buone pratiche da copiare

Un capitolo del Report Ecosistema scuola è dedicato agli esempi virtuosi. Dalle scuole ristrutturate secondo criteri sostenibili ed antisismici, fino a quelle certificate LEED (come la scuola Brancati di Pesaro definita una delle più sostenibili al mondo). E ancora progetti di mobilità sostenibile tra scuola e casa, pedibus, percorsi pedonali e sistemi di collegamento che puntano su sicurezza e qualità dell’aria.

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