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Edilizia scolastica: le criticità da risolvere e le opportunità del PNRR

Barriere architettoniche, consumi energetici, riscaldamento e progettazione antisismica, l'edilizia scolastica analizzata da uno studio del Cdp

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via depositphotos.com

L’analisi del cdp “Edilizia scolastica e territorio: dove sono i maggiori bisogni?”

(Rinnovabili.it) – Pur non sorprendendo è sempre uno shock scoprire le reali condizioni in cui versa il patrimonio di edilizia scolastica del nostro Paese.

Il luogo che per antonomasia dovrebbe essere tra i più sicuri dopo la propria casa, nel quale bambini e ragazzi dovrebbero unicamente concentrarsi per allargare i propri orizzonti, si trasforma in una trappola piena di ostacoli, senza riscaldamento ed, ovviamente, estremamente inefficiente.

Non è delle più rosee la situazione riscontrata della recente indagine “’Edilizia scolastica e territorio: dove sono i maggiori bisogni?” condotta dalla Think Tank della Cdp. Ancora una volta a pagare il prezzo maggiore sono le scuole del Mezzogiorno e Isole, dove si concentrano le maggiori carenze infrastrutturali e di sicurezza.

Le quattro dimensioni indagate

Il documento della Cdp si è in particolare soffermato sull’analisi di alcune caratteristiche comuni di basica importanza. In particolare, la presenza di impianti di riscaldamento, di accorgimenti per superare le barriere architettoniche, di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici e di progettazione antisismica.

La situazione del nostro Paese

Ciò che è emerso è che in media i singoli edifici scolastici hanno una sola delle 4 criticità individuate. Tuttavia il 15% degli edifici, risulta carente in due categorie.

Il divario tra Nord e Sud è purtroppo ancora visibile, sono infatti in Calabria e Sicilia che si concentrano le 32 scuole con carenze strutturali in tutte e 4 le dimensioni. Il Mezzogiorno sconta invece il prezzo dell’inadeguatezza energetica, con edifici dotati di impianti vetusti ed inquinanti.

Più in generale sono le periferie ed i Comuni con una situazione finanziaria critica ad avere i maggiori problemi.

Meno diffusa, ma rilevante, è l’inadeguatezza di progettazione antisismica, soprattutto lungo la dorsale appenninica. Oltre il 70% degli edifici sul territorio nazionale, infatti, risulta ubicato in zone a rischio sismico. Tra questi, solo il 16,8% è stato progettato o successivamente adeguato alla normativa.

Gli stanziamenti del Pnrr per la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici

Il Pnrr ha stanziato per l’edilizia scolastica circa 5,4 miliardi di euro, di cui 3,9 miliardi per la riqualificazione del patrimonio esistente, 0,8 mld per la costruzione di scuole nuove e 0,7 mld per il potenziamento di mense e palestre.

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Somme che si aggiungono agli stanziamenti passati pari ad oltre 10 miliardi di euro nei 5 anni tra il 2013 ed il 2018.

Gli interventi futuri

Nonostante gli interventi fatti sino ad oggi, sono ancora presenti significative aree da migliorare, a partire dalle linee di finanziamento che oggi fanno capo a Ministeri diversi, ma che potrebbero essere oggetto di riorganizzazione ed efficientamento. Un altro punto di estrema importanza da sistemare, è il miglioramento della capacità di spesa degli investimenti, spesso stanziati ma non effettivamente spesi.

Guardando al futuro, l’analisi del CDP, evidenzia poi alcuni macro trend in atto, elementi da tenere necessariamente in considerazione se si vuole intervenire efficacemente sull’edilizia scolastica.

I futuri interventi dovranno tenere in considerazione quattro fattori:

  • la riduzione della popolazione scolastica
  • l’evoluzione delle esigenze didattiche
  • la sostenibilità ambientale
  • la ricerca di un riequilibrio dei divari sociali e territoriali.