Il programma “Sicuro, verde e sociale” stanzierà complessivamente 2 miliardi per l’edilizia pubblica
(Rinnovabili.it) – Un finanziamento da 400 milioni alle Regioni per la riqualificazione dell’edilizia pubblica residenziale, nell’ambito del programma “Sicuro, verde e sociale”.
Lo stanziamento arriva dal Piano Nazionale Complementare al Pnrr che ammonta complessivamente a due miliardi di euro. A disporre la cifra è il decreto firmato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile il 5 aprile.
Lo scorso 30 marzo è stato approvato il Piano di interventi disposto dalle Regioni e Province autonome. E legato al Programma per la riqualificazione dell’edilizia pubblica residenziale. I lavori destinatari delle risorse riguardano interventi di efficientamento energetico, resilienza e sicurezza sismica del patrimonio residenziale popolare. Oltre al miglioramento delle condizioni sociali nei tessuti identificati.
La prima tranche pari al 20%
I 400 milioni erogati sono di fatto la prima tranche, pari al 20% delle risorse, per l’anno 2022.
L’eleco dei singoli interventi, immobile per immobile, e del costo relativo è contenuto nell’Allegato al decreto.
“Il programma è destinato a migliorare non solo le condizioni delle abitazioni e degli spazi urbani ad esse afferenti, ma soprattutto a migliorare la qualità della vita delle persone e la loro condizione sociale”, ha spiegato il Ministro Enrico Giovannini. “Questo importante intervento è il frutto di una intensa collaborazione tra il Ministero, il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e le Regioni, che hanno dimostrato una grande sensibilità per le finalità e lo spirito del programma”, ha aggiunto il Ministro.
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Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il 15 settembre scorso erano stati individuati gli indicatori di riparto, su base regionale, delle risorse assegnate, stabiliti le modalità e i termini di ammissione a finanziamento degli interventi, disciplinate le modalità di erogazione dei finanziamenti ed effettuato il riparto tra le Regioni e le Province autonome delle risorse disponibili dal 2021 al 2026.