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Edilizia: critiche di Legambiente al ddl Sviluppo

Bene la valorizzazione del territorio, ma mancano trasparenza e innovazione. Bocciati gli incentivi all'edilizia che penalizzano le riqualificazione energetiche, potenziando le ristrutturazioni senza qualità.

(Rinnovabili.it) – “Il Governo ha fatto bene a inserire nel decreto sviluppo la riqualificazione urbana come volano per il rilancio economico e del settore edilizio in crisi. Peccato, però, che le norme previste nel provvedimento rischino di fermare proprio quella innovazione indispensabile per la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza dello stesso patrimonio edilizio. Dispiace segnalare che neanche il terremoto in Emilia o l’accordo raggiunto oggi al Parlamento europeo sulla nuova Direttiva per l’efficienza energetica abbiano portato a un cambiamento nel modo di affrontare le priorità per il rilancio dell’edilizia nel nostro Paese”.

Questo il commento di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente al Decreto sviluppo approvato venerdì dal Consiglio dei ministri. Critiche prevalentemente indirizzate alle norme legate al comparto edilizio che, come affermato da Legambiente “mette sullo stesso piano interventi innovativi e non” incentivando indiscriminatamente interventi mirati alla qualità costruttiva, al benessere e all’efficienza energetica, con interventi di minor dignità, insicuri e inquinanti. Il commento si riferisce in particolare agli incentivi per gli interventi sul comparto edilizio, sottolineando come il Decreto abbia ridotto al 50% gl incentivi per la riqualificazione energetica, innalzando invece dal 36 al 50% gli incentivi indirizzati alla ristrutturazione edilizia, senza però specificare le qualità statiche, ambientali o le prestazioni che debbano essere utilizzati.

“E’ paradossale inoltre, prosegue Cogliati Dezza, che in un periodo di così profonda difficoltà per le famiglie non le si aiuti a ridurre la spesa in bolletta. E dispiace che l’Ance non abbia insistito con il Ministro Passera nel fargli capire che queste ricette inseguono una idea vecchia e fallimentare del settore delle costruzioni”, facendo riferimento alla spinta a “costruire” del Decreto, senza però investire e soffermarsi sulla qualità del costruito.

Un secondo commento negativo del presidente di Legambiente riguarda invece la norma legata all’ideazione del “Piano città”, concentrando l’attenzione sull’assenza di obiettivi di innovazione della riqualificazione urbana. Buona secondo Cogliati Dezza, l’idea di proporre una regia nazionale per il controllo del territorio, ma dal risvolto negativo dal momento che il decreto non contiene alcun tipo di indicazione sulla qualità, la trasparenza o l’innovazione sulle quali dovrebbero puntare i nuovi cantieri. “Chiediamo a governo e parlamento di non fermare la strada dell’innovazione e di aiutare così le famiglie e la creazione di lavoro”.