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Edilizia: costruttori e ambientalisti chiedono un Ministro della Città

(Rinnovabili.it) – I Presidenti delle principali Associazioni dei costruttori, Ance, Paolo Buzzetti, del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie e di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, riportano l’attenzione del nuovo Governo sul tema dell’edilizia e delle città.

 

“Non c’è crescita senza lo sviluppo e l’ammodernamento delle città ed è per questo che chiediamo al nuovo Governo di dare un segnale concreto in questo senso e di prevedere un dicastero dedicato alle città. Sarebbe  una scelta coerente con l’ottica di guardare al futuro e di portare il Paese fuori dalla crisi”.

 

Sono queste le prime parole che si leggono nel comunicato congiunto dei tre Enti, per far ripartire il progetto di legge per la rigenerazione urbana e per il contenimento del consumo del suolo, presentato dall’Intergruppo parlamentare per l’Agenda urbana dello scorso Governo, dando vita ad una legge urbanistica per il “riuso” del suolo ed in tema di edilizia, stabilizzare gli eco incentivi per le detrazioni fiscali.

 

 

Rigenerazione, urbanistica ed eco-incentivi


Gli interventi sulle nostre città possono essere il punto di partenza per la ripresa del Paese”, sottolinea il Presidente di Legambiente riportando l’attenzione sul progetto “RIUSO” e Urban Pro Patto per le Città sottoscritto insieme a Confcommercio e Union Camere, per avviare un percorso di rigenerazione urbana sostenibile, garantendo prima di tutto qualità e sicurezza.

Il percorso avviato dal Ministero delle Infrastrutture con i finanziamenti stanziati a favore del Piano Città e degli interventi di riqualificazione edilizia ed urbana, sono un valido punto di partenza.

 

“Nell’immediato una delle priorità della politica economica del Governo – conclude il CNAPPC – deve essere la stabilizzazione delle detrazioni fiscale del 55% per l’efficienza energetica e degli sgravi del 50% riservati alla sostituzione di infrastrutture entrambi in scadenza a fine giugno,con il ritorno, in mancanza di una proroga dopo questa data, al vecchio meccanismo delle detrazioni al 36% sicuramente meno convenienti”.

 

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