Secondo il rapporto del Worldwatch Institute è fondamentale che vengano messe in atto le giuste politiche per far sì che gli edifici possano diventare veramente sostenibili
(Rinnovabili.it) – Con l’introduzione e l’applicazione delle giuste politiche, è possibile promuovere in modo economico ed efficace la sostenibilità degli edifici, non solo da un punto di vista costruttivo, ma anche abitativo. A spiegarci come è lo “State of the World 2012: Moving Toward Sustainable Prosperity”, appena pubblicato dal Worldwatch Institute, nel quale viene illustrato in che modo è possibile ridurre drasticamente l’impatto ambientale degli edifici, attualmente responsabili per circa il 30-40% delle emissioni di anidride carbonica, e di arginare, nel lungo termine, effetti sociali e finanziari negativi. Il rapporto stima che le persone che vivranno in città arriveranno ad essere nel 2030 1,4 miliardi in più rispetto a quelle attuali; di queste, la quasi totalità (1,3 miliardi) si riverserà nelle città dei Paesi in Via di Sviluppo, con impatti notevoli sull’ambiente e sulla disponibilità delle risorse naturali.
Solo una piccola frazione, però, di tutte le costruzioni a livello mondiale sarà “verde” ed è per questo che, secondo quanto sostenuto dagli autori del rapporto, è necessario considerare quattro dimensioni:
Processo: è importante prendere in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla progettazione fino alla sua demolizione.
Performance: fare attenzione all’evoluzione dei criteri di base con cui misurare le prestazioni dell’edificio nella sua complessità, in termini di utilizzo delle risorse.
Infrastrutture: fondamentale è la scelta delle infrastrutture che, nel caso di efici sostenibili, dovranno essere efficienti e consentire un notevole risparmio nell’uso delle risorse; è la qualità delle infrastrutture che determina il livello di sostenibilità urbana.
Uso delle risorse: l’uso delle rinnovabili unitamente all’efficienza energetica è l’unica soluzione per ridurre le emissioni, mitigare il cambiamento climatico e ridurre i rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.