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Edifici net-zero: come dimezzare le emissioni delle costruzioni già oggi

Utilizzare meno, ma meglio. Distribuire in maniera più efficacie gli spazi. Preferire edifici più compatti e più leggeri. Sfruttare al meglio i materiali riciclati, l'energia rinnovabile, i sistemi isolanti naturali o alternativi. Tagliare della metà le emissioni di CO2 degli edifici è possibile già oggi, ecco come

Edifici net-zero
via piqsels

Solo dell’1% degli immobili costruiti si conosce la reale impronta di carbonio

(Rinnovabili.it) – Intervenendo con un cambio di passo mirato, potremmo tagliare le emissioni incorporate degli immobili del 50% già oggi. Non è necessario attendere grandi innovazioni del futuro per costruire edifici net-zero in termini di CO2 e di energia, gli strumenti sono già nelle nostre mani.

A confermalo sono i professionisti di Arup che insieme al World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) hanno presentato alla fiera internazionale MIPIM il loro ultimo rapporto “Net-zero building: Halving construction emissions today”. Il comparto edile è al centro del dibattito internazionale ed europeo degli ultimi mesi, essendo responsabile di quasi il 40% delle emissioni globali di carbonio, pari a circa 14 Gtonnellate di carbonio l’anno. Ma a pesare sul calcolo non sono solo le emissioni operative, ovvero quelle emesse durante il funzionamento e l’utilizzo dell’immobile. Gran parte della responsabilità di inquinamento e consumo di energia deriva dalle emissioni incorporate degli edifici, ovvero quelle prodotte durante la produzione dei materiali da costruzione, il loro trasporto ed il processo costruttivo stesso.

Conoscere l’impronta di carbonio degli edifici è il primo passo

Secondo i professionisti di Arup e WBCSD, solo dell’1% degli edifici costruiti si conosce la reale impronta di carbonio.

E’ possibile sin da ora dimezzare le emissioni di carbonio incorporate nelle costruzioni utilizzando meglio ciò che è già disponibile”, sottolinea Chris Carrol, Direttore dell’Ingegneria edile di Arup e autore del rapporto.

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Il rapporto mostra come fare attraverso una serie di azioni chiare e strategie chiave:

  • la prima informazione indispensabile sono i dati, essenziali per guidare un calcolo informato, l’analisi e il reporting coerente come fattore abilitante del massimo impatto.
  • Le aziende devono acquisire rapidamente la fiducia necessaria per trattare il carbonio come una forma di “denaro”, fissando chiari obiettivi di bilancio Agire tempestivamente e con tutte le informazioni necessarie è essenziale per ottenere il massimo potenziale di riduzione.
  • E’ necessario un approccio sistemico in quanto non esiste un’unica soluzione. L’impegno collaborativo dell’intera catena del valore è l’unico modo per ottenere le riduzioni richieste.
  • E’ essenziale un’azione urgente e decisa. Per l’ambiente costruito il 2030 è oggi, perché gli edifici oggi su carta, saranno certamente terminati entro il 2030.

Le soluzioni a nostra disposizione per costruire edifici net-zero

Dopo un’analisi attenta dei processi decisionali che potrebbero favorire la costruzione di edifici net-zero, il report passa alla fase pratica elencando una serie di accorgimenti chiave utili al cambiamento.

Ridurre il quantitativo di materiale utilizzato, riducendo ad esempio l’ampiezza della campata degli edifici. Minor materiale uguale a meno inquinamento, inoltre le soluzioni ingegneristiche più complesse per garantire “campate” di grandi dimensioni sono generalmente anche ad alta intensità di carbonio. Il report stima che la sostituzione dei normali pilasti con “colonne ad albero” ovvero con migliore distribuzione del peso, permette un abbattimento delle emissioni del 15-20%.

O ancora ridurre il peso dell’edificio, per aver bisogno di fondamenta e pilastri meno ingombranti. Utilizzare materiali da costruzione riciclati, soprattutto se si tratta di acciaio o cemento, le materie prime più energivore del comparto. Ovviamente il legno quale parte di un sistema costruttivo ibrido, viene indiato da Arup come una delle soluzione ottimali. Sfruttare meglio gli spazi e la forma degli edifici sul lotto, per evitare sprechi o dispersioni eccessive.

Il report “Edifici net-zero” passa poi all’isolamento termico, considerando e proponendo i materiali meno inquinanti e più efficaci, anche se non ancora molto diffusi.

Condividere le informazioni per velocizzare la decarbonizzazione

Nel 2020 Arup ha sviluppato il primo Building System Carbon Framework (BSCF), uno strumento in grado di calcolare l’impronta di carbonio dell’intero ciclo di vita di qualsiasi edificio utilizzando e fornire di conseguenza le strategie di riqualificazione necessarie a migliorarne le prestazioni.

Dopo averlo presentato al MIPIM, gli autori del report si augurano che il prossimo step sarà una condivisione totale delle informazione, per mettere in comune le soluzioni raggiunte e velocizzare la decarbonizzazione. Per assicurarci, anche attraverso gli edifici net-zero, di rimanere all’interno dei limiti individuati dallo scenario ipotizzato dall’IPCC a contrasto del cambiamento climatico.

Scarica qui il manuale completo “Net-zero building: Halving construction emissions today”.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.