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Il più grande complesso con struttura ibrida in legno della Germania: EDGE Suedkreuz

Parte della rigenerazione urbana del distretto berlinese, EDGE Suedkreuz è un complesso di edifici con struttura autoportante ibrida in legno che insegna come progettare un “ufficio 4.0”

credits photo HGEsch by Edge.tech

Secondo i progettisti la struttura ibrida può assicurare una riduzione di emissioni di CO2 fino all’80%

(Rinnovabili.it) – L’ultimo arrivato nella maxi riqualificazione urbana intrapresa da Berlino per il distretto Schöneberger Linse è EDGE Suedkreuz, il complesso di edifici in legno con sistema costruttivo ibrido più grande della Germania ed uno dei più grandi d’Europa.

La struttura ospita gli uffici della Vattenfall, uno dei principali fornitori energetici tedeschi, ed ha già ricevuto la pre-certificazioni DGNB Platinum ed è pronto a ricevere la prima certificazione WELL Core & Shell Gold della Germania.

A fare la differenza è il sistema costruttivo ibrido legno-cemento progettato dall’unione tra le competenze di Buro Happold e Cree Building. Secondo il padre del progetto, l’architetto berlinese Sergei Tchoban dello studio Tchoban Voss Architekten, la soluzione costruttiva adottata nell’EDGE Suedkreuz assicurerà un risparmio di CO2 fino all’80%. Inoltre, la leggerezza della struttura ibrida, riduce il peso complessivo dell’edificio diminuendo lo scavo necessario per le fondamenta ed i relativi materiali impiegati.

Sostenibilità come imperativo


EDGE Suedkreuz
credits photo: Ilya Ivanov by Tchobanvoss

EDGE Suedkreuz si articola in due edifici uno più grande il Carré Building ed uno più piccolo, Solitaire Building. Insieme offrono ben 32.000mq totali di spazio per ufficio, il cui imperativo era la sostenibilità in tutte le sue forme.

Partendo dalla riduzione delle emissioni incorporate ed operative della struttura, ma anche e soprattutto garantendo ambienti di lavoro sani, accoglienti e flessibili. Un ufficio 4.0 non più legato a scrivanie ed orari, ma flessibile negli spazi ed accogliente nelle forme.

Entrando nel più grande della coppia di edifici in legno è l’atrio da 1.600 mq ad attirare per primo l’attenzione. La struttura del tetto è realizzata con capriate in legno chiuse da una copertura leggera in ETFE. Questa superficie permette di controllare la luce diurna e di conseguenza la temperatura interna, aiutando complessivamente a mantenere il fabbisogno energetico totale basso.

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Ma proprio qui entrano in gioco i professionisti di Buro Happold. Attraverso programmi computerizzati ed una serie di sensori collocati in punti strategici della struttura, gli impianti ottimizzando il proprio funzionamento, bilanciando comfort, consumi, utilizzo dei materiali e soluzioni costruttive. I controlli intelligenti regolano automaticamente l’illuminazione ed il ricambio d’aria interno, assicurando all’edificio un involucro termico perfettamente isolato, ma che non comprometta la qualità dell’aria interna.

Qualità costruttiva e attenzione al dettaglio

Tutti i materiali impiegati provengono da percorsi certificati privi di VOC o altre sostanze chimiche volatili. Il legno è riciclato e riciclabile, assicurando una durata minima di almeno 50 anni, al termine della quale il sistema modulare potrà essere facilmente smontato per un eventuale smantellamento o per un restauro.

La facciata esterna è realizzata con pannelli di cemento in fibra di vetro, sostenibili e leggeri (solo 30kg per mq) e resistenti alle intemperie. Inoltre la granulometria finemente macinata in cemento dello strato di rivestimento delle facciate, ha un effetto decarbonizzante assorbendo in parte la CO2.

La vicinanza alla stazione ferroviaria di Berlino Südkreuz Schöneberg ed le numerose postazioni per la ricarica dei veicoli elettrici collocate nelle aree interrate del complesso, chiudono il cerchio della sostenibilità, certificando anche una mobilità più ecologica e pulita.

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About Author / Alessia Bardi

Si è laureata al Politecnico di Milano inaugurando il primo corso di Architettura Ambientale della Facoltà. L’interesse verso la sostenibilità in tutte le sue forme è poi proseguito portandola per la tesi fino in India, Uganda e Galizia. Parallelamente alla carriera di Architetto ha avuto l’opportunità di collaborare con il quotidiano Rinnovabili.it scrivendo proprio di ciò che più l’appassiona. Una collaborazione che dura tutt’oggi come coordinatrice delle sezioni Greenbuilding e Smart City. Portando avanti la sua passione per l’arte, l’innovazione ed il disegno ha inoltre collaborato con un team creativo realizzando una linea di gioielli stampati in 3D.