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GeoLagon, il primo ecovillaggio autosufficiente grazie all’energia geotermica

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credits: GeoLagon

La costruzione dell’ecovillaggio di Charlevoix in canada partirà a marzo 2023

(Rinnovabili.it) – Il più grande ecovillaggio al mondo alimentato dall’energia geotermica potrebbe presto sorgere in Quebec. A dar vita a questo particolare sogno è GeoLagon, una società canadese specializzata nella vendita di chalet per brevi soggiorni. Sviluppato attorno ad una laguna geotermica, l’ecovillaggio sarà totalmente autosufficiente arrivando addirittura a produrre più energia di quella richiesta.

La costruzione del primo progetto di GeoLagon partirà a marzo 2023 nella cittadina di Charlevoix in Canada, sviluppandosi lungo 12.000 mq e includendo centinaia di chalet autonomi in tutto.

L’asso nella manica del progetto geoLagon

L’ecovillaggio potrà fare affidamento su varie forme di energie rinnovabile. La strategia utilizzata più interessante è sviluppata dagli stessi ideatori del complesso ed è al momento in attesa di brevetto. Il sistema sfrutta un vasto serbatoio termale collocato sotto la laguna ed integrato con un vero e proprio ecosistema energetico composto da tecnologie geotermiche, solari e a biomassa. Sfruttando il substrato termico questo serbatoio manterrà l’acqua ad una temperatura costante di 70°C fornendo un efficacie rimedio alle rigidissime temperature della regione che, nel periodo invernale, precipitano ben sotto lo zero.

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Un team di ingegneri della Akonovia, società canadese impegnata nello sviluppo dell’energia rinnovabile, ha confermato la copertura del 100% dei consumi grazie all’energia pulita e geotermica.
A queste strategie si aggiungerà poi un abbattimento del 90-95% dei consumi idrici dell’ecovillaggio grazie ad un sistema di recupero e filtraggio delle acque piovane. Una volta aggiunte ulteriore tecnologie pulite come il recupero di calore dalle acque di scarico, il fotovoltaico in copertura, le pompe di calore, l’ecovillaggio di Charlevoix arriverà addirittura a produrre più energia di quella necessaria, indirizzando il surplus alle comunità vicine.

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