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Ecosistema Scuola 2023, solo il 4,2% delle scuole italiane è in classe A

Ecosistema Scuola 2023
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I nuovi dati di Ecosistema Scuola 2023

 (Rinnovabili.it) – Mentre la Direttiva Ue Case Green e suoi obiettivi non smettono di far discutere, c’è chi ha passato al microscopio l’edilizia scolastica per capire a che punto sia il settore in termini di efficienza energetica e sicurezza. Parliamo di Ecosistema Scuola 2023, l’annuale relazione con cui Legambiente valuta gli istituti italiani sia dal punto di vista architettonico che da quello dei servizi.

Scuole italiane, dove è finita l’efficienza energetica?

La 22esima edizione del report denuncia tutta la fatica del comparto che, nonostante i miglioramenti messi in campo negli ultimi anni, continua a combattere contro gli stessi problemi. Molti di questi riguardano direttamente la struttura edilizia: delle ben 5.616 scuole valutate solo il 4,2% risulta in classe energetica A, la più alta sotto il profilo delle prestazioni. Al contrario il 74,8% è fermo nelle tre ultime classi energetiche, con un buon 39% in Classe G. Gli interventi di efficientamento energetico sono ancora pochi e nelle isole maggiori, in particolare modo, hanno coinvolto un numero esiguo di istituti (appena il 5,8%). Ma soprattutto non sempre apportano miglioramenti in termini di avanzamento della classe energetica. Anche l’installazione di impianti rinnovabili non procede spedita. Ad oggi il 21,8% delle scuole italiane produce energia verde ma il tasso di crescita è così lento che, ai trend attuali, ci vorrebbero almeno 80 anni per coprire tutti gli istituti pubblici. 

Ricordiamo che se la direttiva Case Green dovesse passare come da bozza della Commissione europea, tutti gli immobili più inefficienti sarebbero obbligati a raggiungere la classe F entro il 2027 e quella E nel 2030.

La messa in sicurezza zoppica

Non solo consumi energetici. Ecosistema Scuola 2023 denuncia come nel 2021 il 30,6% degli edifici scolastici necessiti ancora di interventi straordinari. Sul fronte degli interventi di adeguamento sismico risulta invece che nell’ultimo periodo, tali lavori abbiano interessato solo il 3,1% degli immobili. La situazione più critica? In Sicilia dove tutti i 389 immobili scolastici si trovano in zona sismica 1 e 2 delle Isole. Qui negli ultimi 5 anni sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico solo su 2 edifici, uno a Messina e uno a Catania.  

 “Il PNRR può inaugurare una nuova modalità di messa a terra delle risorse, ma non è la soluzione a tutto“, afferma Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente. “Da qui ai prossimi anni il grande nodo rimane la qualità diffusa delle scuole […] Il fattore tempo è determinante ora più che mai, per questo è importante avviare un percorso di rinnovamento e messa in sicurezza per la scuola”.

Come raccontiamo in Ecosistema Scuola 2023 – aggiunge Claudia Cappelletti, responsabile ufficio scuola Legambientesarà fondamentale pensare alla riqualificazione delle nostre scuole come a un cantiere di rigenerazione urbana, sociale e educativa, condividendo il tutto con la comunità locale che si fa comunità educante, per attuare percorsi condivisi attraverso la coprogettazione sia nei servizi che nella riqualificazione e costruzione di nuove scuole”.  

L’associazione ha accompagnato il suo rapporto con 10 proposte per rendere la scuola più inclusiva, sicura e meno energivora. Dal supporto tecnico e amministrativo agli Enti Locali che hanno più difficoltà a progettare gli interventi e nella gestione efficiente dei cantieri, all’inaugurazione di una nuova generazione di scuole sostenibili e innovative, nelle periferie sociali costruite secondo i criteri della bioedilizia, aperte al territorio e dotate di servizi integrati.