Rinnovabili

La stampa 3D vola con i droni per l’edilizia: per riparare e costruire edifici come uno sciame di api

droni-per-edilizia

ScanDrone (a sinistra) e BuilDrone (a destra). Credit: University College London, Department of Computer Science - Dr Vijay M. Pawar e Robert Stuart-Smith

Aerial-AM: A tall cylinder print with 3D scan in the loop

I droni sono autonomi nel volo e nella stampa

(Rinnovabili.it) – La stampa 3D adesso ha anche le ali, o meglio le eliche. Grazie ai droni per l’edilizia dotati di stampante incorporata e sviluppati da un team internazionale di ricercatori, da oggi riparare edifici molto alti o costruire in condizioni pericolose, sarà più sicuro.

La flotta di droni per l’edilizia capaci di stampare al volo, si ispira direttamente agli sciami di api in grado di cooperare perfettamente per dar vita a strutture decisamente complesse per la loro piccola stazza.

La ricerca è condotta da un team congiunto tra il Dipartimento di Aeronautica dell’Imperial College di Londra (Impa) e il laboratorio di Materiali e Tecnologie dell’Empa a Dübendorf, guidato dal professore Mirko Kovac.

Uno sciame di droni per l’edilizia

Multi-Agent Aerial-AM: Virtual printing with multiple robots

La flotta di droni stampanti si chiama Aerial Additive Manufacturing (Aerial-AM) e funziona in modo cooperativo seguendo un progetto unitario, adattabile man mano che la struttura cresce in altezza. I droni sono completamente autonomi durante il volo, ma il monitoraggio a terra è gestito dai ricercatori stessi, che possono intervenire e correggere la rotta in qualunque momento.

Leggi anche Il più grande quartiere di case stampate in 3D al via ad Austin

Per non perdere la rotta, la flotta è suddivisa in due tipologie di droni per l’edilizia: i BuilDrones, che depositano il materiali durante il volo, e gli ScanDrones che misurano costantemente il manufatto stampato, suggerendo ai BuilDrones in che direzione muoversi.

Diverse miscele testate

Le miscele utilizzate come inchiostro delle stampanti 3D per eseguire i test sono di vario tipo. Un primo esperimento ha consentito di realizzare un cilindro alto circa 2 metri con 72 strati di materiale in schiuma a base di poliuretano. Un secondo esperimento ha invece impiegato un materiale cementizio pseudoplastico strutturale, testando la qualità su piccola scala, con un cilindro di 18 cm e 25 strati. La flotta Aerial-AM ha raggiunto un livello di precisione con un errore di soli 5 millimetri. “Riteniamo che la nostra flotta di droni potrebbe aiutare a ridurre i costi e i rischi di costruzione in futuro, rispetto ai metodi manuali tradizionali”, ha sottolineato il professor Kovac.

Per ora la ricerca si è limitata prove di laboratorio, tuttavia come affermano i ricercatori, potrebbe essere scalata e sfruttata per riparare strutture in condizioni difficili o per intervenire in caso di disastri naturali.

La ricerca è pubblicata su Nature.

Exit mobile version