Il Decreto n.212/2023 dovrà essere convertito in legge entro il 27 febbraio 2024
(Rinnovabili.it) – E’ approdato in Aula proprio questa mattina il DL Superbonus n.212/2023, che arriva con un testo pressoché identico a quello approvato dal Governo a fine 2023. L’iter di esame in Commissione Finanze alla Camera ha infatti eliminato ogni speranza di proroga al Superbonus, bocciando sistematicamente tutti gli emendamenti ad esso correlati.
Dopo la prima versione pubblicata in GU, sul Decreto Legge 212/2023 sono state espresse diverse considerazioni, da parte delle forze politiche di maggioranza ed opposizione, ma anche da parte dei molti attori della filiera delle costruzioni interessati dall’esito di questo cruciale Ddl.
Bocciata la proroga di due mesi o SAL straordinario
Tra gli emendamenti più discusse e che in un primo momento aveva ricevuto persino l’appoggio della maggioranza, c’è sicuramente la proposta di Proroga al Superbonus 110% e 90%. I firmatari chiedevano di inserire nel testo del DL Superbonus la possibilità di poter detrarre con le stesse aliquote iniziali, le spese sostenute anche nei primi due mesi del 2024 a due condizioni:
- essere già beneficiari della proroga di fine 2022 che consentiva di mantenere la percentuale al 110 o al 90%;
- aver eseguiti lavori per almeno il 70% entro il 31 dicembre 2023.
Ma la Commissione Finanze si allinea invece a quanto preannunciato dalla sottosegretaria all’Economia, Lucia Albano di Fratelli d’Italia, bocciando tutte le proposte emendative in esame in merito alla proroga del Superbonus, al fine di “salvaguardare i saldi di finanza pubblica”.
Confermate le restrizioni per il bonus barriere architettoniche
Il Dl 212 sul 2023 è intervenuto a gamba tesa anche sul Bonus Architettoniche 75%, ridimensionando drasticamente gli interventi agevolabili con tale detrazione. L’art.3 del Decreto Superbonus consenitirà di utilizzare il bonus barriere architettoniche unicamente per gli interventi su scale, montascale, ascensori e piattaforme elevatrici. Eliminando tutti gli interventi prima detrabili e legati alla sostituzione di infissi e serramenti o di adeguamento dei bagni. Tuttavia, potrebbe esserci ancora una speranza di revisione di quest’ultimo articolo a valle delle considerazioni del Parlamento e prima delle conversione in Legge del testo in esame.
Salva la sanatoria ed il fondo indigenti, ma lo stanziamente è irrisorio
Nel testo del DL Superbonus arrivato in Aula resta invece invariata la cd. Sanatoria sulle detrazioni. Saranno riconosciuti infatti tutti i crediti d’imposta per lavori legati ai cantieri del 110, anche nel caso in cui non si riescano ad ultimare i lavoro o non si raggiunga il salto di due classi. In entrambi i casi il Fisco non potrà venire a riscuotere il credito che resterà al contribuente.
Tra le conferme al DL 212/2023 permane anche il Fondo indigenti che prevede un contributo economico per i cittadini con redditi bassi (quoziente familiare inferiore ai 15.000 euro) che non siano riusciti ad ultimare i lavori entro fine dicembre, in modo da compensare la percentuale che rimarrebbe fuori dalla detrazione nel decalage al 70% nel nuovo anno. Tuttavia, come sottolineato questa mattina dall’on. Fenu del M5S ascoltato in Aula, lo stanziamento del fondo, pari a circa 16milioni di euro, appare irrisorio rispetto alla mole di crediti fiscali veicolati dal Superbonus e vicina ai 100 miliardi di euro, come riportato dall’ultimo report Enea.