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Dl anti-frodi, la filiera delle costruzioni dice no alla retroattività della norma

Problemi nell'interpretazione del Dl anti-fordi, la filiera chiede di rivedere la norma che estende anche ai lavori in corso le nuove misure

dl anti-frodi
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Il Dl anti-frodi è stato emanato dopo la denuncia dell’AdE di 800 mln di crediti inesistenti

(Rinnovabili.it) – La filiera delle costruzioni è compatta e, pur sostenendo con forza la necessità di strumenti per la lotta ai “furbetti” delle detrazioni, esprime qualche preoccupazione in merito alle misure introdotte dal Dl anti-frodi.

A parlare sono i rappresentati dell’intero comparto (Ance, Assolegno di FederlegnoArredo, Alleanza delle Cooperative – Legacoop produzione e servizi, Confcooperative Lavoro e servizi e Agci produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Casartigiani, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Claai, Confapi Aniem, Anaci, Isi, Oice, Rete Professioni Tecniche, Federcostruzioni, Federesco, Elettricità Futura) e chiedono al Governo e al Parlamento di “intervenire urgentemente per evitare rallentamenti nel percorso di crescita del Paese trainata in larga parte dalle misure adottate nel 2020, che stanno cominciando proprio ora a produrre gli effetti auspicati in linea con gli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Europa e dal Piano di ripresa e resilienza”.

Il problema della retroattività

Con l’entrata in vigore del Dl anti-frodi il 12 novembre 2021, tutti i lavori inerenti ai bonus edilizi hanno bisogno del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese, il problema sorge nella retroattività di tale provvedimento anche ai lavori in corso.

Non sono bastate le risposte dell’Agenzia delle Entrate, che pochi giorni fa ha aggiornata lo Faq del proprio sito, a togliere i moltissimi dubbi degli operatori.

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Mentre è chiaro che le misure chieste dal Dl anti-frodi non varranno per le spese sostenute entro l’11 novembre, nulla si sa sul come comportarsi nel caso di lavori già avviati ma non saldati.

Sin dal principio le piattaforme di gestione della cessione dei crediti d’imposta per i bonus edilizi hanno subito un blocco che, solo nelle ultime ore, sembrerebbe risolto.

Nonostante ciò manca ancora il decreto del Mite sull’aggiornamento dei prezzari ai quali affidarsi per le asseverazioni.

La filiera ribadisce, quindi, di essere totalmente favorevole al rafforzamento e all’estensione a tutte le iniziative – presenti, passate e future – dell’attività di controllo e di prevenzione dell’utilizzo illecito dei bonus edilizi, così come avvenuto sulla verifica della congruità del costo del lavoro anche per il settore privato. Allo stesso tempo chiede con forza che l’applicazione delle nuove procedure operative sia limitata ai soli interventi avviati successivamente all’emanazione di tutti i provvedimenti e delle relative istruzioni o quantomeno avviati dopo l’entrata in vigore del Decreto”.