Secondo la Direttiva Case Green entro il 2030 gli edifici residenziali dell’Ue dovranno essere almeno in Classe E. Per l’Italia significa riqualificare circa 1,8 mln di immobili
(Rinnovabili.it) – “Non si mette in discussione la carbon neutrality 2050 della Direttiva Europea Case Green, ma lavoriamo perché la direttiva lasci spazi di manovra per avere tempo di spostare la strategia energetica sull’elettrico, strutturando nuovi bonus fiscali duraturi nel tempo per ridurre i consumi energetici degli immobili”. Queste le parole del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin intervenuto in apertura dei lavori di REbuild 2023, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile del futuro per l’edilizia in scena il 9 e 10 maggio a Riva del Garda.
Secondo il ministro, portavoce del pensiero della maggioranza del Governo, la Direttiva Case Green è frutto di un eccesso di ideologia, ma lontana dalla realtà. “La valutazione va fatta sul complesso degli edifici nazionali, non si può fare sul singolo perché si rischia di svalutare il patrimonio delle famiglie. Un’analisi complessiva è fondamentale per raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti. Da REbuild mi aspetto dei contributi di qualità.”
Ciò che ci chiede la Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici si scontra con il nostro patrimonio obsoleto e vetusto. Secondo l’Istat in Italia gli edifici sono circa 34 milioni, tra i quali l’immobile medio è stato costruito prima del 1967, ovvero prima della definizione di qualsiasi standard di efficienza energetica per le nuove costruzioni. Partendo da queste considerazioni si capisce perchè circa 20 milioni di questi immobili sono collocati nelle classi energetiche più basse, E, F, G. Parlando del solo comparto residenziale gli edifici totali sono circa 12 milioni dei quali, sempre secondo Istat, 3,16 mln costruiti prima del 1945. Le deroghe previste dalla Direttiva Case Green esenteranno circa quei 230mila immobili sottoposti a vincoli, ma la quota restate dovrà essere portata almeno in Classe E entro il 2030 e in Classe D entro il 2033.
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“Per arrivare all’obiettivo previsto non abbiamo i presupposti che l’Ue dà per scontati e quindi li dobbiamo creare se vogliamo che i 2/3 di fabbricati attualmente dipendenti da energia fossile diventino 2/3 a energia rinnovabile. Bisogna intervenire, ma non si può non tenere conto della realtà specifica del Paese”, prosegue il Ministro Pichetto.
Nuovi Bonus fiscali strutturali
Nella stessa occasione il Ministro dell’Ambiente si è poi espresso sui bonus edilizi, oggetto di numerose restrizioni negli ultimi mesi, ma inevitabilmente l’unico mezzo per consentire a tutti i proprietari di casa italiani di adeguarsi alla Direttiva UE EPBD. Secondo Pichetto Fratin il nuovo Bonus rispecchierà il modello della detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie, ma con maggiore razionalità e più duraturo nel tempo. Inoltre agli incentivi potrebbero aggiungersi premialità in base alla qualità ed all’efficienza dell’impianto installato. “In ogni caso, da parte dell’Ue manca una verifica Paese per Paese: la Finlandia ha modalità costruttive e contesti climatici molto diversi e anche nella stessa Italia non possiamo avere gli stessi criteri per Trento o Mazara del Vallo”, conclude il Ministro Pichetto Fratin. Il tempo per la decarbonizzazione stringe, il cambiamento climatico non aspetta nessuno.