“Riorganizzare la normativa sugli incentivi fiscali in materia di edilizia per assicurare quella spinta all’efficientamento energetico e alla sicurezza degli immobili e nello stesso tempo garantire la sostenibilità degli oneri per la finanza pubblica”, le richieste della RPT sulla revisione del DEF 2023
Secondo il Def 2023 i bonus edilizi hanno avuto un impatto sulla spesa pubblica di 116,13 mld di euro
(Rinnovabili.it) – Una normativa snella, strutturata sul medio-lungo tempo, che assicuri l’efficientamento e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano senza però pesare sulle finanze dello Stato. E’ l’obiettivo con la “O” maiuscola quello chiesto dalla Rete Professioni Tecniche in merito all’aggiornamento del DEF 2023 (Documento di Economia e Finanza) in tema di Bonus edilizi. Ricevuta in audizione dalle Commissioni Congiunte di Bilancio del Senato e della Camera, la RPT ha espresso apprezzamento sul lavoro svolto fino ad oggi sulle impostazioni del Def 2023 rispetto alla riorganizzazione delle misure fiscali. Tuttavia la situazione attuale impone anche una certa urgenza sulla revisione del sistema di incentivi.
Riorganizzare gli incentivi rendendoli sostenibili per tutti
Bisogna “combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva”, commentano i portavoce RPT in rappresentanza di oltre 600mila professionisti. Per poterlo fare è necessario che “la normativa sugli incentivi venga del tutto riorganizzata, con provvedimenti, da emanare al più presto, che ne consentano il mantenimento per tempi medio-lunghi, secondo meccanismi che li rendano sostenibili per le finanze dello Stato”.
Secondo la RPT solo in questo modo sarà possibile proseguire il processo di efficientamento messo in campo dall’Ecobonus e dalla spinta esponenziale del Superbonus 110.
L’Audizione è poi occasione per parlare anche di crediti incagliati, anche in questo caso tema estremamente urgente da affrontare, indispensabile per “il completamento degli interventi in corso evitando tutte quelle criticità che stanno coinvolgendo cittadini, imprese e professionisti”.
I Suggerimenti dei professionisti
La documentazione presentata in Audizione in merito al DEF 2023 non manca di elencare una serie di suggerimenti per avviare il percorso di semplificazione ed eliminazione di attività burocratiche per Ordini e Casse di previdenza, soluzioni in tema di prevenzione del rischio idrogeologico procedendo con il supporto degli ordini ad interventi organici di tutela del territorio e proposte per avviare un piano integrato di recupero dei borghi, utilizzando vari strumenti, dal piano di prevenzione sismica a quello del risparmio energetico, supportato anche da specifici incentivi edilizi.
Il Superbonus 110 per cento nel Def 2023
Il Documento di Economia e Finanza o DEF 2023 approvato la scorsa settimana dal CdM dedica uno spazio “speciale” al Superbonus 110 per cento ed agli altri bonus edilizi. Il focus è ovviamente sull’impatto macroeconomico che le misure dedicate alla riqualificazione edilizia hanno avuto sulla spesa pubblica. Il problema è lo scostamento ingente rispetto alle previsioni iniziali, cifre però calcolate al netto degli introiti aggiuntivi potenzialmente arrivati con un aumento del gettito fiscale grazie ai numerosi cantieri aperti ed ai lavori attivati.
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L’impatto dei bonus edilizi sulla finanza pubblica ha raggiunto i 116,13 miliardi di euro suddivisi tra Superbonus 110 per cento (67,12 mld), Bonus Facciate (19 mld) e altri bonus (30,01 mld). La stima di spesa inizialmente ipotizzata dal Governo era di 72,32 mld per tutti i bonus, con una differenza rispetto alle cifre invece raggiunte di oltre 43 miliardi di euro in più.
Così come chiesto dalla RPT serve dunque una riorganizzazione normativa sugli incentivi anche per mettere in condizione di sviluppare un piano a lungo termine che consenta di traghettare l’Italia verso il traguardo emissioni zero del patrimonio immobiliare fissato al 2050.