Le misure anti frodi previste dal Decreto Sostegni Ter preoccupano professionisti e imprese del settore
(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri 27 gennaio 2022 il DL n. 4/2022 cd Decreto Sostegni Ter, togliendo ogni possibilità di replica agli operatori tecnici per le novità introdotte in merito alle misure anti-fordi.
E’ l’articolo 28 del dl a destare le maggiori preoccupazioni eliminando di fatto la possibilità di cessioni del credito “ a cascata” per tutti coloro che accedono alle detrazioni dei bonus edilizi.
Sostanzialmente, i beneficiari della detrazione per Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sisma Bonus e Bonus facciate, potranno cedere il credito ad altri soggetti, anche banche, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta.
Leggi anche Cessione del credito, si ma una sola volta: la sorpresa del Decreto Sostegni Ter
Lo stesso vale per lo sconto in fattura praticato dai fornitori, i quali a loro volta potranno cedere il credito ad altri soggetti che però non potranno cederlo a loro volta.
Le preoccupazioni del settore
Dati alla mano è ormai chiaro che sono state proprio le agevolazioni edilizie, guidate dal superbonus, a fare da volano economico in questi mesi di pandemia. Motore trainante del tentativo di ripresa è stata proprio la possibilità di cedere il credito spettante dall’agevolazione, aprendo la strada anche a coloro che non avrebbero avuto, al momento di inizio lavori, un budget sufficiente.
Purtroppo questi meccanismi hanno lasciato anche spazio ad imprese e general contractor di dubbia etica, lasciando spazio alle frodi già denunciate dall’Agenzia delle Entrate.
Introducendo un limite alle cessioni del credito, il Decreto Sostegni Ter di fatto limita le frodi, ma i problemi principali li genera ai normali cittadini, imprese e professionisti.
Le proposte (inascoltate) dei professionisti
Con una lettera congiunta la Rete Professionisti Tecnici, pochi giorni fa prima della pubblicazione del Decreto in GU, ha cercato di innescare un dialogo con il Governo al fine di trovare soluzioni alternative d’aiuto al contrasto delle fordi.
Si legge nel comunicato stampa: “Comprendiamo perfettamente l’esigenza del Governo di evitare frodi e speculazioni. Tuttavia, riteniamo che gli strumenti informatici e l’utilizzo delle banche dati e delle informazioni a disposizione, in tempo reale, dell’Agenzia delle Entrate siano perfettamente in grado di poter verificare tempestivamente tutti i possibili passaggi successivi delle cessioni, anche tra società controllate, evitando così che si commettano abusi, costituendo anche un forte deterrente”.
Ovvero, la proposta dei professionisti tecnici è di incrociare questi dati con quelli dei soggetti cedenti il credito, ponendo attenzione in particolare sulle società di recentissima costituzione, con capitali limitati e senza dipendenti che, nella maggior parte dei casi, sono stati i responsabili delle truffe.
“In sostanza, basterebbe potenziare i controlli, senza aumentare i carichi burocratici, ma semplicemente incrociando i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate, della Camera di Commercio, degli elenchi degli Ordini e associazioni di categoria, dell’Anac e così via, in modo da poter immediatamente attenzionare, con opportuni alert, i casi ad alto rischi”.