Il decreto attuativo sul caro materiali segue il decreto che ha stanziato il Fondo da 100 mln
(Rinnovabili.it) – Incrementi percentuali significativi dei prezzi per numerosi materiali da costruzione nel primo semestre 2021 rispetto allo scorso anno, il caro materiali si conferma la spada di Damocle del 2021.
A riferirlo è il rapporto Ance stilato per la riunione della Commissione Consultiva Centrale per il rilevamento del costo di 56 materiali da costruzioni, monitorati dal Mims, Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile.
L’incontro è fondamentale per la definizione del decreto sul caro materiali, con il quale il Ministero individuerà le variazioni di prezzo dei singoli materiali superiori all’8% intervenuti nel primo semestre 2021 e dalle quali dipenderanno le compensazioni a favore delle imprese.
I decreti attuativi del Sostegno Bis
Si tratta del secondo decreto attuativo definito dal Decreto Sostegni Bis dopo la cui pubblicazione scatteranno i 15 giorni per la presentazione alla Pubblica Amministrazione delle istanze di compensazione.
Ricordiamo che il primo decreto attuativo è stato pubblicato in GU all’inizio del mese di novembre ed ha definito il Fondo da 100 milioni di euro quale aiuto alle imprese.
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Per Ance aumento significativo per 24 materiali da costruzione
Alla riunione della commissione prezzi del Mims hanno partecipato, accanto ai rappresentati del Ministero e del Consiglio Siperiore dei Lavori Pubblici, i rappresentati di Ance, Anci, Agenzia delle Entrate, Anas, Aiscat, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Finco, Federcasa, Istat, RFI, Unioncamere.
La definizione dei prezzi è arrivata alla fine di 2 mesi di intenso lavoro da parte di Ance per riuscire a identificare “dati e fonti solidi da un punto di vista metodologico e in linea con la realtà dei cantieri”.
Tra il primo semestre 2021 e la media del 2020, l’incremento percentuale di prezzo ha riguardato 24 dei 56 materiali monitorati dal Mims, ritenuti i più importanti del settore.
Per il Ministero aumento per 36 materiali da costruzione
Sulla base delle documentazioni ricevute quale media ponderata dei dati forniti dai tre rilevatori, Provveditorati, Unioncamere e Istat, il Ministero ha poi elaborato la tabella riassuntiva trasmessa alla Commissione prezzi: a differenza di Ance il Mims ha evidenziato un aumento sopra l’8% per 36 materiali da costruzione.
Tra gli aumenti più significativi troviamo l’acciaio con il 76% in più per i nastri in acciaio, seguito dal 59% delle lamiere e dal 43% in più dei tondini per il cemento armato.
Su questi dati l’Associazione Nazionale costruttori ha espresso qualche dubbio, evidenziando che “per molti di essi tali aumenti sono di intensità molto inferiore rispetto alla realtà dei cantieri”.
“Pur avendo espresso la sua contrarietà all’approvazione delle tabelle, queste sono poi state approvate a maggioranza dalla Commissione e verranno poste alla base del decreto relativo al caro materiali del 1° semestre 2021”.
Aggiornare la metodologia al più presto
Il problema sta nella metodologia utilizzata dal Ministero. Secondo Ance sarebbe necessario ed urgente aggiornare la metodologia utilizzata dal Mims in quanto decisamente fuori mercato. Inoltre ai 56 prezzi monitorati, ne andrebbero aggiunti altri più attuali, come l’energia elettrica, il calcestruzzo e il gas naturale.