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Da scarto non riciclabile a risorsa edilizia

(Rinnovabili.it) – Non tutti i rifiuti vengono per nuocere. Ad approfittare degli scarti non riciclabili, c’è anche il settore edilizio. Grazie alle sperimentazioni tecniche di un’azienda pavese, tutto ciò che prima era considerato rifiuto potrà avere una nuova vita, trasformandosi in asfalto, cemento, mattoni, manufatti in calcestruzzo e perfino arredo urbano. Il procedimento per compiere la trasformazione si basa su un concetto abbastanza semplice, che riutilizza le scorie provenienti dai processi di termovalorizzazione per produrre una speciale graniglia che, a seconda della granulometria scelta, potrà essere utilizzata per produrre dei laterizi come smagrante dell’argilla, conglomerato bituminoso o calcestruzzi e piastrelle. Poichè le scorie provenienti dal processo di incenerimento, si presenta come una miscela eterogenea di frammenti di materiali inerti, ideali per il settore edilizio, prima di passare alla fase produttiva, le scorie subiscono una serie trattamenti fisico-meccanici, per la separazione dei materiali ferrosi e non ferrosi, per la frantumazione secondo le precise indicazioni e per la vagliatura, senza far uso di reattivi chimici. Dunque da impianto di stoccaggio di rifiuti si passa ad un vero e proprio impianto industriale di valorizzazione della scoria con l’obiettivo di recuperare i suoi preziosi componenti riciclabili ed evitare un’insostenibile alienazione in discarica, come peraltro avvenuto in questi anni.

Il protocollo di gestione di questi trattamenti è disciplinato direttamente dall’ente Provinciale che gestisce anche i controlli relativi alla salubrità dell’aria nelle aree limitrofe allo stabilimento.

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