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Crisi idrica: per edifici e città tema da affrontare al pari di efficienza e sostenibilità

Crisi idrica
Foto di Imani su Unsplash

Marco Mari, Presidente GBC Italia: “Stiamo vivendo la peggior crisi idrica degli ultimi secoli, la filiera edilizia deve agire ora”

(Rinnovabili.it) – La crisi idrica degli ultimi anni, l’aumento delle temperature, le problematiche infrastrutturali hanno spinto fino al 15% della popolazione italiana ad affrontare situazioni di siccità al limite dell’estremo. Ecco perché l’acqua deve entrare a far parte dei piani di efficientamento del mondo delle costruzioni e della gestione delle città. A passare dalla teoria alla pratica ha pensato il Green Building Council Italia che ieri, nella Giornata Mondiale dell’Acqua, ha presentato il primo Position Paper dedicato all’argomento. Nel documento “Gestione efficiente dell’acqua: dall’edificio alla città”, il Gruppo di Lavoro dell’Associazione coordinato dal Professor Marco Maglionico dell’Università di Bologna, ha individuato gli approcci più innovativi per l’utilizzo ed il governo di questa preziosa risorsa.

Stiamo vivendo la peggior crisi idrica degli ultimi secoli: è questo uno dei più critici lasciti del cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Pianeta” – afferma Marco Mari, Presidente del GBC Italia. “Tra le tante crisi che ci troviamo ad affrontare in questo presente, la carenza e la disparità di risorse è divenuta sempre più centrale. Tra queste, la carenza idrica rischia di divenire un fenomeno sempre più strutturale, determinando nuovi scenari a livello geografico. Per la filiera edilizia e immobiliare, considerare ed agire anche sul tema idrico, al pari degli ulteriori impatti energetici e ambientali non è solo un’urgenza alla quale non possiamo sottrarci, ma è una necessità ambientale, sociale oltre che economica”.

Un laboratorio di ricerca per gestire al meglio la risorsa idrica

Il Gruppo di lavoro si è trasformato in un vero e proprio laboratorio di ricerca ed innovazione collaborando con università, associazioni, imprese e professionisti, al fine di “indicare la strada di un processo di rinnovamento su scala edificio e urbana per una gestione efficiente della risorsa idrica integrata agli ulteriori aspetti energetico-ambientali”. I protocolli GBC e LEED già oggi impongono agli edifici oggetto di certificazione, importanti ed attente scelte di gestione dell’acqua. Con il Position Paper, il primo su questo argomento in Italia, si apre però un ulteriore dibattito per incentivare un approccio circolare del mercato edilizio che ponga al centro la persona. Per favorire buone pratiche capaci di generare edifici sani, territori sicuri, città resilienti e capaci di salvaguardare le risorse ambientali.

C’è ancora molto da fare

Il contrasto alla crisi idrica è anche uno degli Obiettivi di Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ma il lavoro da fare è ancora molto. Lo scenario urbano con i suoi molteplici stakeholders coinvolti, i consumi medi giornalieri eccessivi e la complessa stratificazione delle competenze hanno esacerbato la crisi. Se non si interviene ora, il problema potrà solo peggiorare dato che entro il 2050 ci si aspetta che due terzi della popolazione mondiale vivrà in città. Non cambiando nulla rispetto a quanto accade oggi ci poterebbe ad avere centri urbani che consumano oltre il 75% delle risorse naturali, producono oltre il 50% dei rifiuti globali ed emettono fino all’80% di gas serra.

La gestione dell’acqua nelle città è resa sempre più complessa dal continuo incremento delle superfici urbanizzate e dal cambiamento climatico che porta a un incremento sia di eventi meteorici estremi sia della durata dei periodi siccitosi”. È quanto riporta Marco Maglionico, Professore dell’Università di Bologna e coordinatore del Gruppo di Lavoro sull’efficienza idrica di GBC Italia, che prosegue: “Tutto questo, come descritto nel Position Paper, può essere affrontato attraverso i principi di circolarità dell’acqua e grazie a tecnologie verdi che rendono le aree urbane sostenibili e resilienti”.

Agire secondo una visione integrata permetterebbe inoltre di definire degli strumenti metodologici comuni riducendo drasticamente la domanda d’acqua a livello nazionale.

E’ sotto gli occhi di tutti, stiamo vivendo un elevatissimo livello di stress idrico: anche in Italia l’acqua non può, ormai, più ritenersi una risorsa certa o scontata”, ha commentato Fabrizio Capaccioli, Vicepresidente del Green Building Council Italia. “Qualche ora fa è stato pubblicato il rapporto dell’IPCC -Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, il quale nel 2018, aveva evidenziato la portata senza precedenti della sfida richiesta per mantenere il riscaldamento a 1,5°C. Cinque anni dopo, questa sfida è diventata ancora più grande. Con il lavoro che presentiamo oggi, vogliamo mettere l’accento su quanto si possa concretamente fare grazie ai protocolli di sostenibilità energetico-ambientali, per proporre una visione su come migliorare il ciclo idrico su scala di edificio ed urbana. Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento dell’uso delle risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni, ma le condizioni climatiche stanno mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico e la sua qualità. Invertire questa tendenza è possibile – conclude Capaccioli – ed il Position Paper di oggi, lo dimostra”.

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