Non è chiaro l'ammontare dei crediti incagliati non potendo distinguere tra crediti fermi per volere del cedente, crediti non compensabili per mancanza di capienza fiscale o crediti che non trovano un terzo soggetto a cui ricedere. A confermarlo è il Mef in Commissione Finanze della Camera
Il totale delle cessioni del credito e degli sconti in fattura rilevati a partire dal 15 ottobre 2020 al 14 novembre 2023 è pari a 160,685 miliardi di euro
(Rinnovabili.it) – Quanti sono i crediti incagliati legati ai bonus edilizi? Ed a quanto ammontano ad oggi i crediti già oggetto di compensazione? Forse non risulterà poi così strano sapere che una risposta univoca non è ancora possibile ottenerla. A confermare la confusione dei dati in possesso del Fisco, del Mef, di Enea, di banche e intermediari finanziari è Lucia Albano, Sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze in risposta ad un’interrogazione presentata dal M5S in Commissione Finanze della Camera.
A quanto ammontano ad oggi gli interventi legati ai bonus edilizi ed ammessi a detrazione?
Come illustrato dal MEF, le uniche informazioni ad oggi certe risultano quelle riferite agli anni 2020 e 2021. I dati relativi al 2022 si avranno solo nei primi mesi del 2024 dopo che si conosceranno con certezza le detrazioni usufruite direttamente in dichiarazione. Per gli anni 2020-2021 le detrazioni ammesse complessivamente per il Superbonus risultano 16,6 miliardi di euro, mentre per il Bonus facciate ammontano a 21 miliardi circa. Non sono stati resi noti i dati relativi agli altri bonus.
A quanto ammontano le cessioni del credito o di sconto in fattura?
Il totale delle cessioni del credito e degli sconti in fattura rilevati a partire dal 15 ottobre 2020 al 14 novembre 2023 è pari a 160,685 miliardi di euro. Questa cifra è comprensiva sia delle cessioni legate ala Superbonus (circa €106 mld) che di quelle legate a i bonus ordinari (€ 54,77 mld) ovvero Ecobonus, Bonus ristrutturazione, Sismabonus e Bonus Facciate).
Di questi, secondo il Mef, il totale dei crediti portati in compensazione tramite modello F24 si attesta sui 25,51 miliardi di euro. Restano quindi fuori circa 135 miliardi di crediti non ancora utilizzati o tramite detrazione diretta oppure ulteriormente riceduti.
A quanto ammontano i crediti incagliati?
Prima di riportare la riposta del MEF è bene fare un passo indietro: cosa sono i crediti incagliati? Per credito incagliato si intende un credito “fermo” in attesa di essere utilizzato attraverso una compensazione diretta tramite F24 o attraverso una ulteriore ri-cessione. Due motivazioni diametralmente opposte ma che egualmente vanno ad incidere sulla possibilità o meno di trasformare questo credito nella liquidità utile a portare avanti i lavori.
Fatta questa premessa è facile comprendere la risposta del MEF che sottolinea l’impossibilità di conoscere esattamente l’ammontare dei crediti incagliati. Così come non si conosce la “stima prudenziale della capienza fiscale residua” dei soggetti che detengono i crediti, allo stesso modo “non è parimenti possibile determinare «la quota di crediti ancora classificati come incagliati» in quanto l’Agenzia delle entrate non è a conoscenza delle motivazioni per cui un certo credito non venga ceduto a terzi; in altre parole, non è noto se il soggetto detenga il credito per scelta consapevole, oppure perché non possa utilizzarlo in compensazione tramite modello F24 o non trovi altri soggetti disponibili ad acquistarlo”.
Dai primi di gennaio 2024 potremmo avere qualche chiarimento in più grazie all’art.25 del DL Asset che ha fissato l’obbligo per l’ultimo cessionario di un credito edilizio non ancora utilizzato, di comunicare all’Agenzia delle Entrate il motivo della mancato utilizzo.